È una piccola raccolta di pochissime info, forse più impressioni di viaggio. Per me, perché mi piace ricordare, per gli altri, se possono servire, ma almeno li ho qui i piccoli giri fatti, e rileggendoli mi ritornano in mente le sensazioni provate in questi posti...

viaggiare, viaggiare, viaggiare...


Praga


Erano anni che volevo vedere questa città, tutti ne parlano molto bene!
Così pensando al regalo per il fidanzato... idea, perché non regalargli i biglietti per Praga?
E così finalmente mi ritrovo di nuovo con un biglietto aereo tra le mani.
Partenza da Malpensa alle 10.30 del 12 Dicembre, con volo EasyJet (51,98 euro andata e ritorno a testa), la macchina l'abbiamo lasciata come al solito al GreenPark (4 giorni circa 22 euro), sono comodi e ti portano con la navetta in aeroporto.
Per l'albergo mi sono affidata a Venere, alla fine abbiamo preso un albergo a due passi dal centro e dalla metropolitana (fermata Staroměstská) dove per 45 euro a notte avevamo a disposizione un salottino, una camera matrimoniale grande e il bagno in camera (la temperatura era veramente calda!) il tutto compreso di colazione a buffet. Hotel King George.

Appena scesi dall'aereo e arrivati in aeroporto ecco il dubbio... ma qui hanno l'euro?
Ovviamente NO!
Dopo il primo momento di panico andiamo a informarci su quale mezzo prendere per arrivare in centro, paghiamo i due biglietti con la carta (non prendono gli euro!) sono 32 Kc a testa e andiamo alla fermata del bus, è presto e il cambio lo facciamo in città. Per il centro prendere il bus numero 119 fino al capolinea Dejvicka e poi continuare con la metro.


Praga si presenta davanti a noi con un sottile strato di neve e una temperature veramente gelida! ovvio che a dicembre non si può pretendere, infatti ci dirigiamo velocemente all'albergo, posiamo i bagagli e ci vestiamo per il grande freddo (calzamaglia, calzettoni pesanti, maglia calda, guanti, cappello e piumino!).
Siamo giusto in tempo per il primo pranzo a Praga, e con questo freddo ci sta' un bel piatto caldo, Goulash e Stinco di maiale, non male per iniziare il tutto accompagnato da litri di Pivo (birra in Ceco).

Avevamo 3 giorni per girovagare e devo dire che sono ideali per cogliere l'atmosfera e vedere i monumenti principali, essendo relativamente piccola la si gira molto facilmente a piedi, e poi in questo periodo ci sono in ogni piazza o viale i mercatini di Natale dove ci si può scaldare con qualsiasi buoneria da mangiare e con il vino caldo e speziato...


Ponte Carlo
È la prima cosa che abbiamo visto perché vicinissimo al nostro albergo, è il ponte più antico di Praga, sui pilastri del ponte ci sono trenta statue e gruppi di statue di Santi, il ponte unisce i due argini della città: Staré Město (Città Vecchia) e Nové Město (Città Piccola), alle estremità le torri di accesso ( Torri del Ponte della Città Piccola e la Torre del Ponte della Città Vecchia).


Castello di Praga
Da vedere, domina la Nové Město dall'alto della collina, è un insieme di edifici e con solo 250 Cz si può accedere al Percorso Breve che comprende: il Palazzo Reale con le sue residenze (all'interno delle stanze ci sono delle spettacolari stufe ricoperte di ceramica, enormi, ma ovviamente sono fuori uso ormai!), San Vito (la cattedrale gotica), San Giorgio (chiesa romanica) e il Vicolo d'Oro. Il giro vi impegnerà per tutta la mattinata, ma non pensate di fare questo giro per tenervi al caldo (come abbiamo immaginato noi!)... le stanze e le chiese non sono riscaldate, però sia vicino all'ufficio informazioni che vicino al Vicolo d'Oro ci sono i bagni, con tutte le birre che si possono bere qui devo dire che sono molto utili (in tutti vogliono qualche spicciolo, ma sono molto puliti).



Torre dell'Orologio Astronomico 
Forse voi sarete più attenti, noi abbiamo girato mezza giornata in cerca di tutte le torri di praga (e sono veramente tante) per capire dove cavolo fosse... è vero, eravamo appena arrivati ed eravamo ancora senza un guida o una carta, poi ci sediamo nella piazza principale (Staroměstské náměstí) a sorseggiare Pivo, dopo poco vediamo che si appostano moltissime persone vicino al tavolino del bar... eravamo proprio sotto l'orologio, ma con la tenda del locale non si vedeva!
Bé l'importante è trovarla...
Famosa perché ogni ora appaiono 12 apostoli dopo che lo scheletro ha tirato la catena e il gallo ha cantato. Non perdetevi il giro sulla torre, dove si ha una splendida vista panoramica sulla città, poi alle luci del tramonto, con la neve, i mercatini con le loro luci colorate... veramente splendido.


Chiesa di Santa Maria di Týn
Se siete in piazza non potete fare un salto a vedere la Chiesa di Santa Maria di Týn, tranquilli, se non trovate l'ingresso è normale, si vedono le torri (ricordano quelle delle favole...), la vedete da ovunque in Praga, ma l'ingresso? È nascosto sotto i portici, tra i locali per turisti, incredibile, ma ci hanno costruito "sopra", davanti, ovunque, hanno lasciato solo il passaggio per arrivare al portale d'ingresso.

Chiesa di San Nicola
Anche questa si affaccia alla piazza principale, ma almeno non gli hanno costruito davanti e quindi l'ingresso è accessibile! Ammetto, l'ho vista solo da fuori...

Torre delle Polveri
Noi siamo andati convinti verso questa torre pensando di trovarvi il famoso orologio... invece no! È una delle 13 porte della città.

Le prossime descrizioni nei prossimi giorni!!!!!!!!!


Andalusia!


Lo so' è un pochino quasi scandaloso... dopo poco che torno dalle Calanques... parlo di nuovo di viaggi!
Ma se quelle non erano pensate queste invece si, almeno la data... il posto assolutamente incerto, poi chiaccheri con gli amici e voilà che esce anche il nome: -Ma perché non ve ne andate ad arrampicare a El Chorro?-
-Bello, ma dov'è?
E così si prenotano i voli, si preparano gli zaini e si parte!

Volo per Malaga, è incredibile come negli ultimi viaggi mi rincorra senza volerlo, c'ero meno di un anno fa' al rientro dall'Atlantico... e non solo avevo visto Malaga ma anche El Chorro, senza volerlo, mi avevano colpito le sue pareti passandoci con il treno...

Malaga
Forte della mia conoscenza quando atteriamo mi dirigo convinta verso la stazione della Renfe, dove partono i treni che con poche fermate portano in centro (1,40 euro decisamente valido!).
Comunque se non conoscete in Aeroporto c'è l'ufficio informazioni (con carta della città) come poco lontano dall'uscita della stazione di Malaga Centro-Alameda, lì si trovano informazioni anche sugli Hostel (se interessano posti economici questo del centro, in Av. Andalusia, è molto più fornito!).

Babia Hostel e la piazzetta alla sera

Noi scegliamo il Babia Hostel (camera matrimoniale + colazione ma con bagni in comune: 25 euro) che si trova nella parte del centro storico in Plaza de los Martires 6, la piazzetta è veramente carina e il posto devo dire pulito e loro molto gentili, ovviamente non bisogna aspettarsi una suite! ma se volete tranquillità... forse non è il posto giusto, al piano terra oltre che Hostel fanno anche da bar e, soprattutto se ci sono partite del Malaga, lo troverete pieno di gente.
Mi piace questa città, la zona vecchia con le sue vie sempre piene di gente e di profumi, ogni metro una taperia che ti invoglia a mangiare e bere... ed infatti è quello che faremo nei giorni che staremo qui! Per le taperie direi che veramente sono tutte buone, la scelta cade più sul "moderno" o "storico"? Anche perché la cerveza o meglio la caña costa solo 1,5 euro, le tapas partono da 2 euro praticamente in tutti i posti, come si fa' a resistere e non assaggiare tutto? Impossibile!

Polpo nel tagliere, pane e vino...

Questa volta abbiamo scovato un posto nuovo (non una taperia) per togliersi un pochino la voglia di pesce: El Mar de Bueno, si trova in Calle Pastora, dentro solo spagnoli, anche perché non è sulle strade solite dei turisti, noi infatti ci siamo capitati veramente per caso. Due banconi, uno con gamberi, conchiglie, granchi, acciughe, polpo... che vende al peso e l'altro bancone che invece serve il famoso vino di Malaga, se anche voi non siete amanti del vino dolce chiedete la versione sec che si accompagna bene con i piatti proposti!

Il piccolo giardino dell'Alcazaba

Non si può solo mangiare e bere... e se siete qui dovete spendere i 2,2 euro per visitare la Alcazaba de Malaga che devo dire merita, è la fortezza-palazzo mussulmana che si trova a ridosso della parte storica, appena sopra al teatro romano, è collegata tramite una lunga muraglia al Castello di Gibralfaro. Siccome rimane sopra la collina potete ammirare il panorama della città.
Ovviamente non si può non passare davanti alla Catedral dove sicuramente noterete la mancanza di uno dei due campanili (per scherzo abbiamo pensato... -con i tempi degli spagnoli non saranno riusciti a completarla!-, ed è così, incredibile!).

La vista dall'Alcazaba

Altra bella passeggiata da fare è il Parque, continuando poi lungo il molo per arrivare fino al faro, così si possono vedere le barche ormeggiate... Oppure salire lungo il giardino della Puerta Oscura...
Informazioni utili, forse...
Se volete un caffé normale (per loro, quindi per noi lungo) dovete chiedere un caffé "solo", se non gli specificate nulla non capiscono, è come se gli chiedete un bicchiere senza dire pieno di cosa.
Le porzioni, quando prendete i piatti alla taperie, sono: tapas, media porzione, porzione intera, se volete solo fare un aperitivo o e se volete assaggiare cose diverse, prendete o le tapas o le mezze porzioni, normalmente sono abbondanti, conviene!
Nella stazione centrale (solo per chi prende i treni) c'è il dispositivo del controllo bagagli come in aeroporto, quindi occhio a quello che avete nelle borse...
Ricordatevi che vicino alla stazione Malaga Maria Zambrano (Renfe, ferrovia) si trova anche la stazione dei bus con parecchie destinazioni disponibili.

Vista de El Chorro, la parete sopra al campeggio e dietro la garganta

El Chorro
La vera meta di questo viaggio, il paradiso invernale degli scalatori.
Se siete a piedi e come noi siete arrivati da Malaga, un modo comodo per arrivare è il bus, bisogna fare una fermata intermedia nel paesino di Alora (3 euro il biglietto) e da lì prendere quello che porta a El Chorro.

Alora: meno male che avevamo chiesto giusto una Tortilla, perché il cameriere è arrivato con la Tortilla intera!!!!!! ... e a soli 3 euro...

Arrivare ad Alora non è un problema c'è un bus ogni ora, mentre da lì ne avete due o tre al giorno che vi portano a El Chorro a seconda della stagione, fate molta attenzione agli orari dei bus segnati ad Alora, quando siamo andati noi abbiamo letto che c'era un bus alle 18.00, ma nessuno ci ha avvertiti che quello era il vecchio orario e quindi siamo riusciti a perderlo perché ovviamente partiva prima, alle 17.30... mentre noi finivamo la spesa per il campeggio. Vi conviene chiedere agli autisti dei bus, almeno se no sanno l'orario esatto vi sanno dire se quello esposto è giusto o sbagliato! Comunque nel caso non vogliate aspettare (o perdete il bus...) c'è sempre il taxi, che non essendo in Italia si può prendere, a noi ci hanno chiesto 16 euro per fare mezz'ora di strada, quindi se si è in più di due forse conviene.
Non aspettatevi un paesino perché in realtà non lo è, anche se ci abitano delle persone, è nato direi dal fatto che c'è la diga e la centrale idroelettrica, ma trovate tutto quello che vi serve, se volete orientarvi c'è una bellissima mappa vicino alla fermata del bus, fatta di piastrelle con segnati tutti i locali del posto.
Noi eravamo in tenda, nel campeggio, dove trovate i bagni, il bar, il centro accoglienza che ha una guida di arrampicata della zona da visionare (tenda 4 euro, persona 3,5 euro al giorno).

El Caminito del Rey

Arriviamo la sera che ormai è buio, quindi montiamo la tenda, prepariamo cena e andiamo a berci una birra al bar del campeggio, domani si inizia a esplorare il posto!
Intanto bisogna ricordarsi che siamo in spagna e che quindi il bar prima delle 9 (se va bene) è chiuso! Tanto la luce c'è fino a tardi e quindi perché svegliarsi troppo presto al mattino?
Partiamo armati di tutto, non si sa' mai, abbiamo preso la guida nel negozio di articoli d'arrampicata, e ora via, ci avviamo verso la garganta. Arrivati sotto scopriamo che il famoso Caminito del Rey inizia proprio qui, e allora via, quale giro migliore per conoscere questo posto? Almeno così ci facciamo un bel giro della zona e capiamo dove siamo. È un "sentiero" formato da una passerella in cemento che taglia tutta la garganta passando a metà delle pareti...

Non sono sassolini quelli giù in fondo...

Il "sentiero" è tutto atrezzato e protetto con il cavo d'acciaio, anche perché in alcuni punti o è sparito il fondo di cemento della passerella o ci sono dei bei buchi che ti fanno vedere bene il paesaggio che hai sotto ai piedi! Alla fine sbuchi al di là della garganta e si riapre il paesaggio, in lontananza un'altra gola, ma mano alla guida vediamo se nelle pareti che abbiamo di fronte c'è qualche settore alla nostra portata... già che abbiamo tutto negli zaini... e poi il Caminito ci ha messo voglia di posare le scarpette su questa splendida roccia.

Dietro la garganta

Troviamo un settore che fa per noi (Sector Coto Medios), basta solo guadare il fiume che per fortuna è decisamente basso! Scopriamo che pur essendo un posto da scalatori forti il V grado è decisamente gettonato, infatti tutte le vie sono occupate, facciamo tutta la parete e poi torniamo indietro scovando l'unico V libero, quindi via, scarpette e imbrago e si va', la prima via a El Chorro la si porta a casa!

Il crinale e la parete che domina il campeggio

Alla ricerca della falesia fantasma... così è la nostra mattinata. Vaghiamo sulla strada della Valle di Abdalajis, ma ovviamente non troviamo la falesia che stiamo cercando, quella che abbiamo appena passato non fa' decisamente per noi. Il posto è bello, il sole cocente (siamo in maniche corte) e quindi iniziamo a lasciare la strada per andare a cercare le pareti, ci troviamo sul crinale con il bosco e la vallata che portano al campeggio sotto di noi, decidiamo che il posto è talmente bello che oggi possiamo anche solo camminare. Ma arrivati al colletto, guida alla mano come sempre, scopriamo che su questa immensità di paretone c'è anche del V...

Gli splendidi sentieri nel bosco

Raggiungiamo il Frontales medias Austria, e pure qui pieno di gente, allora non siamo gli unici che fanno del turismo arrampicatorio!
Ne proviamo parecchie, il posto ci garba, la chiodatura è da palestra ma lo spettacolo decisamente da montagna, a parte le palme e i cactus sulla parete. Ci sono anche delle vie lunghe e se riusciamo a chiudere un 6a domani potremmo tentarne una. Incredibile ma vero, ci riusciamo e quindi via, si scende al Rifugio a bere il litro (di birra ovviamente) per festeggiare.

Valentinis day

Siamo di nuovo qui, arrivamo presto, c'è solo una cordata ma sulla via vicina e sono quasi in cima, ci godiamo finalmente il paesaggio senza caciara, il sole che scalda, la roccia, il lago sullo sfondo... Ci prepariamo con calma, abbiamo tutta la giornata! Non arriviamo in cima, ma dobbiamo fermarci alla fine del 3° tiro, a vista sembra che sia partito uno spit sul tiro seguente e non abbiamo voglia di controllare da vicino, in ogni caso 100 metri di via ce li siamo fatti e ne valeva la pena, lo spettacolo dalla parete è magnifico.

La sosta accanto al cactus... ma quando capita?

Completiamo il settore in tutte le sue vie, bello, divertente e sempre su bella roccia.
Scendiamo contenti, il nostro litro al Rifugio ci aspetta!
Frontales medias Austria: Valentinis day IV, V+, 6a, V+
il primo e il secondo tiro sono da 40 metri, a metà del tiro ci sono le soste per la calata, con la corda da 70 non si arriva in fondo anche se manca veramente poco!

la "nostra" via sulla sfondo

Ultimo giorno e si torna nella civiltà, decidiamo che oggi ci basta fare un giro e un tiro a Las Encantadas, è troppo bella per non metterci sopra le mani o non vedere da vicino questa falesia. Poi dobbiamo iniziare a prepararci gli zaini, il treno per Malaga domani passa alle 8.20 del mattino, dovento smontare la tenda e mettere via i sacchi a pelo ci tocca svegliarci presto!

Las Encantadas

Informazioni quasi utili
Per dormire ci sono più soluzioni: il campeggio (che ha anche dei bungalow oltre allo spazio per le tende), il rifugio e l'albergo, oppure se avete un camper o simili e vi potete sistemate lungo la strada sterrata...
Per mangiare la sera gli stessi posti nominati prima e anche il bar della stazione preparano dei piatti, se invece volete comprarvi qualcosa per farvelo o da portare in giro c'è il minimarket Maribel dietro la stazione.

Il bar della stazione

Per andare via il modo migliore è con il treno (Renfe: 5 euro El Chorro-Malaga), ci sono 2-3 treni al giorno che si fermano e che vanno verso Malaga (forse perché la stazione ha il marciapiede solo sulla direzione Sevilla-Malaga che si fermano solo i treni diretti Malaga...). C'è sempre la possibilità del bus fino ad Alora e poi altro bus per Malaga, ma anche a El Chorro gli orari erano quelli vecchi, quindi meglio non rischiare!!!!
Esiste un piccolo negozio di atrezzatura e abbigliamento d'arrampicata che riesce a tenere un monte di roba tra cui anche la guida, conprata lì una parte dei soldi finiscono per la chiodatura de El Chorro.

Plaza de España

Sevilla
Solo un giro di un giorno, -già che siamo qui vicino-... da Malaga ci vogliono circa 2 ore e mezza in treno. Prendiamo un treno (19,85 euro) alle 10.40 e alle 13,15 siamo a Sevilla, cerchiamo subito un Hostel visto che abbiamo gli zaini... il primo che troviamo è il Hostel Puerta Carmona (39 euro a notte, camera doppia con bagno in camera, televisore, praticamente un albergo e non un ostello!), e si trova alle porte della parte storica.
Si vede subito che è decisamente più cittò rispetto a Malaga, ma le vie del centro sono molto carine, strette vie piene di aranci e ceramiche che si intersecano e si perdono, o meglio ti fanno perdere, direi che una mappa è essenziale!

La Catedral

Da vedere ovviamente la Cattedral, bell'edificio gotico con infiltrazioni arabe, come la torre Giralda ispirata alla torre di Kutibia in Marrakech, da qui ovviamente parte la Avenida de la Constitucion con negozi e locali più moderni. Il Guadalquivir, il fiume di Sevilla, dove si può fare una bella passeggiata lungo le sue sponde (volendo anche dei giri sul fiume con i battelli).
La Plaza de España, opera incredibile, è una piazza con una costruzione a semicerchio che simboleggia l'abbraccio della spagna, con il canale annesso dove si possono fare anche dei giri con la barca... Tutto eseguito con ceramiche, legni e metallo lavorato.

Plaza de España

Da visitare poi tutta la parte storica: la Plaza de los Venerables, l'Alcazar, la Torre de Oro...
Per mangiare e bere, molti meno posti che Malaga e direi anche più cari, ma si trovano alcune taperie anche se la maggioranza sono veri e propri ristoranti. Noi ne abbiamo scelto uno in base all'apparenza (... ci sembrava molto caratteristico!) in Plaza de los Venerables: La Hosteria del Laurel, buono l'antipasto e il vino (un buon Rioja) mentre la paella era troppo agliata anche se di porzione generosa (1 antipasto, 1 Rioja, 1 acqua, 1 paella x 2 il tutto per 63 euro). Merita comunque la piazza e l'ambiente circostante.

Hosteria del Laurel

Calanques


Come sempre le cose vicine sono sempre le ultime che vai a vedere.
Anche questa volta è stato così, ne avrò sentito parlare un milione di volte, visto foto, sentito racconti... chissà perché mi sembravano così lontane, invece da Imperia sono alla fine "solo" 300 km. Bé insomma, ne facciamo molti di più a volte, e per cose meno belle di questa!

Così, come al solito, il tutto nasce in poco, una telefonata, ho il ponte... bé anche io, uffffffffi, sto lavorando un casino, il ponte dell'8 dicembre me lo faccio, e dove andiamo? Che ne dici delle Calanques?

Detto fatto, giovedì mattina partiamo, abbiamo il meteo a nostro favore, e la macchina piena per fare qualsiasi cosa, l'obbiettivo è quello di riuscire a scalare un pochino, ovviamente cercando di vedere anche il posto. Prendiamo l'autostrada ma non la seguiamo tutta fino a Cassis (volendo si può fare) ma preferiamo uscire appena passato Cannes, così ci togliamo tutta la parte della liguria e della francia dove è impossibile andare per statale, anche perché il salasso è già alto così (7 euro in Italia ed altrettanto in Francia...).
Noi abbiamo seguito la D7 che aggira il Massif de l'Esterel, bel posto isolato classico francese, niente case, solo quesìrce da sughero! Fino ad arrivare a Frejus, da qui verso Le Muy, si cambia paesaggio, si entra nel dominio delle cantine e dei vini provenzali, consiglio delle soste nelle molte cantine che ci sono sullla strada, molte fanno degustazione e vendita, evitate la domenica perché tante sono chiuse. Si prosegue su statale fino praticamente a Tolone, dove è impossibile non prendere l'autostrada, se entrate poco prima e uscite subito dopo non si paga neanche, è praticamente la tangenziale della città (noi siamo usciti verso Bandol). Da qui in pochi chilometri si raggiunge Cassis su strada ammirando anche la costa.

Cassis
Piccolo borgo sul mare circondato da belle falesie che si specchiano sul mare... verso Marsiglia iniziano le Calanques.

Nel centro, verso il mare c'è l'ufficio informazione, non provate a parlare italiano perché le risposte saranno in spagnolo... per loro è la stessa cosa! Noi siamo andati al risparmio e, siccome il campeggio era chiuso, siamo andati all'Auberges de Jeunesse, anche se di jeunesse ne troverete poche... ma ottimo posto, con camerate e uso cucina, ma soprattutto è sperso in mezzo all'altopiano delle Calanque con un'incredibile vista sul mare. Il prezzo è di 12 euro a notte, se non avete la "Carte d'adhésion" questa vi costa 6 euro ma poi vi rimane per tutta la vita...


L'Auberges de Jeunesse rimane a 7 km da Cassis, e devo dire che è quasi impossibile trovarlo al primo colpo, non ci sono indicazioni sulla strada, ma percorrendo la via che porta da Cassis a Marsiglia (D559 verso il Col del la Gineste) circa a metà strada troverete le indicazione che portano alla Carpiagne, subito dopo, sulla sinistra (andando verso Marsiglia) troverete uno sterrato che entra nel mezzo del nulla in direzione del mare. Seguitelo fino ad un grosso piazzo dove ci sono diverse strade sbarrate, una di queste è quella che porta all'Auberge, è segnata con un piccolo cartello, se siete diretti lì potete aprirla e passare, basta richiudersela dietro, ancora qualche curva e vi troverete davanti a questa struttura che sembra uscita da un'altro secolo e da un'altro mondo.


Anche qui, o parlate francese o spagnolo... ma le persone sono veramente disponibili e quindi nessun problema.

Sul porticciolo di Cassis troverete tutti i ristorantini tipici e bar dove poter gustare un buon aperitivo (e cosa se non un Pastis?) oppure cenare, noi ne abbiamo scelto uno a caso, devo dire che era onesto e il cibo non male e soprattutto la bottiglia di bianco del posto che ci hanno consigliato era decisamente buona (e faceva ben 13.5°!!!!!). Non lo sapevo ma a Cassis ci sono ben 12 cantine che producono vino... comunque se andate al centro informazione, nella carta del paese ci sono segnate, volendo si potrebbe fare il giro enologico.


Ma non siamo qui solo mangiare e bere! Siamo qui per provare a scalare...


Della zona ci sono 2 guide, una completa che prende solo le Calanques vere (Escalade Les Calanque, 30 euro) e proprie e una seconda (Calanques Escalade, 26 euro) che prende anche la parte di Cap Canaille e che raccoglie solo le falesie sotto al 6c... siccome noi non siamo grandi scalatori abbiamo optato per quella, anche perché prende più settori, essendo così vicino il posto, non si sa' mai che ci si ritorni!

Calanques de Sormiou
Questi posti sono incredibili...


Noi siamo andati in quelle in cui ci si poteva arrivare in macchina visto che avevamo poco tempo, la prima che abbiamo visto è quella di Sormiou, la cosa più incredibile è che si arriva dirattamente da un quartiere di Marsiglia... arrivando dalla solita strada da Cassis, appena si entra in Marsiglia, si raggiunge la rotonda con l'obelisco, si segue verso destra le indicazioni del centro commerciale de Leclerc e Decathlon, si continua fino alla fine delle case (nei periodi estivi bisogna lasciare qui la macchina), in questi periodi invece si può arrivare direttamente al mare (a Sormiou sono 4 euro il posteggio per tutto il giorno).
Qua come in tutti gli altri posti ci sono tutte le falesie che vuoi... sul mare, all'interno, al sole, in ombra... vasta scelta, e la cosa più bella per noi... con vie abbordabili!


Il paesino si presenta molto vuoto e con tutto chiuso, solo qualche persona con uno zaino sulle spalle, anche loro qui per arrampicare, e tra tutte le vie che ci sono ci ritroviamo alla base della "nostra" vie e arrivano altri 2 italiani, che ovviamente avevano addocchiato esattamente quella via... vabbé, loro sono già pronti con l'imbrago, li lasciamo passare e alla fine ci buttiamo su una via vicino, alla fine tutto va bene, questa era un pochino più difficile (max 5c) ma che bella soddisfazione arrivare in cima!


Ci scaldiamo al sole e visto che la via è stata risolta in poco tempo ci spostiamo sull'altro lato del golfo per finire la giornata su qualche monotiro e ammirare il paesaggio dall'altra sponda.
Le vie che abbiamo fatto qui sono tutte in inox e con soste atrezzate con 2 golfari.


Settore Pyromaniaque: La Malavista 100m D-
L1: 5c, L2: 3b (traverso di 5 metri), L3: 5b, L4: 4c, L5: 5a

Calanques de Morgiou
Altro posto assolutamente da non perdere!
Anche qui ci si arriva sempre da Marsiglia seguendo la strada della Calanques de Sormiou fino al Decathlon, da qui prendere la prima strada che taglia a destra per raggiungere la valletta parallela che porta alla Calanques de Morgiou. Anche qui, nei mesi estivi, la macchina bisogna mollarla molto lontano, anche se devo dire che questi porti meritano una passeggiata.


Il paesino è più caratteristico e più grande, ovviamente il solo bar presente è chiuso... ma qui di persone ce ne sono un po' di più, poi oggi è sabato e quindi anche i local sono in zona.
Esaltati dalla prestazione di ieri, anche oggi ci lanciamo su una via lunga e anche oggi, arriviamo sotto la "nostra" via ed ovviamente è già occupata, non solo c'è già un'altra cordata pronta a partire subito dopo. Rinunciamo e riguardiamo la guida, ne avevamo vista un'altra che era potabile, anche se più difficile. Siamo sulla Crêt Saint Michel, una bella parete che domina il paese, con moltissime vie classiche ma anche più moderne, noi scegliamo una classica.


Crêt Saint Michel: La Chaloupée 120m D+
L1: 5a, L2: 5c, L3: 5c, L4: 5b (attenzione in uscita a non scaricare i massi del piano sulla via)


Bella soddisfazione, di sicuro una gran bella via, se siete al limite come grado, okkio che a volte i rinvii sono lontami, e in qualche punto è "patiné"...
Arrivati in cima consiglio di fare due passi verso il punto panoramico da dove si ha una vista ancora più grandiosa di quella che già ti accompagna per tutta la via.

Seguendo la strada sterrata è possibile scendere e tornare alla base della parete senza dove fare le doppie (come in partenza dal paesino si devono seguire i 3 pallini gialli, dalla sterrata seguire la riga gialla e poi i 3 pallini).

Calanques de Port Miou e Port Pin
Proprio dal paese di Cassis, partono i sentieri che esplorano le calanques, la prima (proprio attaccata a Cassis) è quella di Port Miou che ospita nel suo interno un piccolo porticciolo.


Continuando lungo il sentiero si arriva alla Calanque de Port Pin dove dovrete resistere alla tentazione di farvi un bel bagno in queste splendide acque, dalla caletta si può fare il giro della penisola o partire per le altre calanques. Se avete poco tempo o poca voglia questo giro occupa veramente poco tempo ma è veramente ben speso!

Che dire? Direi che si deve assolutamente tornare!

Ancora Macinaggio, ancora Trofeo Pasini




Come sempre l'appuntamento per il ponte del 2 Giugno si parte per Macinaggio.
Come sempre in vela, è una crociera-regata goliardica che da Genova porta in Corsica.

Appuntamento al pontile, questa volta siamo in tanti, o meglio... in tante! 8 donne in barca, mica male. La barca è la "vecchia signora" Orion, gran bella vecchia barca, accogliente, bel passo, mette subito a tuo agio. Usciamo nel tardo pomeriggio, il mare fuori non è il massimo se uno patisce, un po' di onde, e come sempre vicino alla diga, incrociate. Raggiungiamo la boa e la barca giuria, prendiamo la mano al timone, e via... si parte, il suono della sirena ci da' il via.

Il vento non sembra essere nostro compagno, ma noi intanto aspettiamo, per ora abbiamo tempo, ci diamo un tempo limite prima di accendere il motore, cosa che non vorremmo fare, non tanto per la regata, ma perché andare a vela è molto più bello! La pazienza ci paga e dopo 3 ore passate a 2 nodi... finalmente si alza il vento giusto e Orion parte alla grande, durante la notte riusciamo a vedere e piano piano a raggiungere e superare alcune barche.

Ci alterniamo con i turni al timone e alla regolazione delle vele, sempre attenti, sempre fuori perché il viaggiare in barca di notte non ha parole, anche le nuove "marinaie" rimangono in pozzetto affascinate dall'atmosfera. Impossibile il contrario, solo cielo, mare, vento e barca che scivola sull'acqua.
Al mattino siamo davanti al "dito", l'isola della Giraglia è ormai vicina a noi in tutto il suo splendore (non so' se l'avete capito, ma a me quell'isolotto piace un casino!).

E come si fa', che mare! E poi il faro... l'isola... selvaggia... bella bella, un primo assaggio della Corsica, perché è così... selvaggia.
Arriviamo alla Finocchiarola, che è poi il nostro traguardo della regata, ormai è quasi fine mattinata, la fame e la voglia di una Pietra fresca ci fa' entrare subito nel porticciolo di Macinaggio.


Buffo, è sempre bello arrivare in Corsica, si vede solo verde e azzurro, poche case, sempre le stesse qui. È un angolo di mondo vicino e lontano, un come potrebbero essere tante nostre coste ormai massacrate dal cemento, qui invece no, le mucche pascolano tranquillamente in spiaggia e tolti noi con la barca il paese è solo dei corsi.
Dopo mangiato sii scende, che a fare il bagno chi invece solo a prendere una birra, ci tiengono compagnia anche gli amici oceanici arrivati ora ora (c'è chi da 2 mesi non è ancora tornato a casa... come la barca!).

Il giorno dopo si parte dopo una bella colazione verso una caletta vicino, si butta l'ancora e... giornata di sole e bagni, accompagnata dalla veleggiata di andata e ritorno!
Alla sera aperitivo e poi grigliata sul molo offerta dall'organizzazione del Trofeo Pasini, la Lega Navale di Sestri Ponente.



Si riparte... oggi ci spingiamo fino ad arrivare dall'altra parte del dito, e filiamo l'ancora davanti a Centuri, altro bel paesino sulla costa occidentale. Ci fermiamo al riparo dell'isolotto davanti al paese, anche oggi il sole la fa' da padrone.


Verso sera iniziamo ad armare la barca e via... ci aspetta un'altra notte di vela, altri turni, altri tramonti.. ma andiamo verso il brutto tempo e al turno, quando usciamo, iniziamo a vedere (e li vedremo per tutta la notte!) i lampi che scendono sulla costa ligure, per fortuna riusciamo ad essere sempre in ritardo, a non raggiungere il brutto tempo, giusto qualche goccia enulla di più. Ma l'arrivo, Genova, è già al sole.
I soliti rituali, i soliti saluti, anche questo viaggio è andato... bisogna pensare, ora, a qualcosa di nuovo.

Grazie a Sailactivity e alla Lega Navale di Sestri Ponente

Oceano

In realtà all'Oceano ci arrivo con un pochino di calma... Vuoi mica partire diretta per un viaggio? Giammai!
Come al solito non so' resistere al richiamo di un giro in barca, e poi se il giro in questione è Azzorre-Malaga... non ci sono proprio motivi per restare a casa.
Vi tralascio la parte di avvicinamento all'aeroporto di Malpensa che, in classico stile debburi, è durato solo 2 giorni!

27 Aprile Italia-Lisbona
Nuovamente su un treno diretta a Malpensa, con un biglietto aereo in tasca, come sempre mi costa di più il viaggio in Italia che non il volo... (Genova-Milano 12,90 €; navetta Milano-Malpensa 7,50 €; Malpensa-Lisbona 80 € circa con bagaglio in stiva: easyjet), arrivo in aeroporto e mi scontro con una fila lunghissima per il ceck-in e, per una volta, non sono col solo bagaglio a mano, per fortuna aprono all'ultimo uno sportello dedicato al volo in partenza.
Arriviamo in orario, recuperiamo le borse e usciamo... che strana sensazione arrivare in un aeroporto alla stessa ora, prendere la stessa birra, sedere allo stesso tavolo, aspettare la stessa persona che ti passa a prendere dopo solo un mese di tempo!
Che bello, dopo i soliti baci e abbracci la frase tanto attesa: "Dove andiamo a mangiare?"
Questa volta vince il Vasku's (Rua Passos Manuel 30), dove ci prendiamo una Picanha per 3 persone, devo dire che appena arrivano la piastra, ma soprattutto il vassoio con tutte le fette di carne non pensiamo di potercela fare... poi iniziamo a metterle sulla piastra, ad accompagnarla con tutte le salsine... e incredibile il vassoio si svuota in poco tempo, direi che ve la consiglio! Il vino buono, il prezzo intorno ai 25 euro a testa. Con la panza piena ci dirigiamo verso casa per far riposare le ossa.

28 Aprile Lisbona
Oggi si fa' turismo a Lisbona. Ci facciamo portare alla stazione di Alverca, dove mettendo i soldi nella solita tessera dei trasposrti di Lisbona, raggiungiamo il nostro Albergo per posare le borse (il volo di domani è troppo presto per rimanere ospiti dalla mia amica). Dall'italia abbiamo prenotato una pensione molto economica in vicinanza dell'aeroporto ma anche vicina al centro: Pérola dos Anjos - Rua dos Anjos, 23 (vicina all'uscita della metro di Intendente) è una pensione gestita da marito e moglie, tranquilla, pulita ed economica, la camera da due per una notte ci costa solo 26 €, non so' se la colazione è compresa perché noi siamo partiti troppo presto!
Alleggeriti dai bagagli ci facciamo la passeggiata fino al centro, passiamo le piazze principali fino ad arrivare alla Praça do Comercio, in visita al Tejo. Una rapida visita a Rossio e al Bairro Alto a vedere il Convento do Carmo (o meglio quel che ne rimane...), ma poi, visto che a Lisbona c'ero stato poco prima... trascino il mio compare nel mio quartiere preferito: Alfama. Risaliamo quindi davanti alla Catedral da Sé, verso il Castelo de Sao Jorge, dove la fila alla biglietteria ci fa' apprezzare solo da fuori... Il giro a piedi ovviamente ci mette fame, e perdendoci dentro a stradine sfuggendo i turisti, ci spostiamo in alto ad ammirare il panorama e poi ci lasciamo attirare da una delle tante tasche del Bairro.
Scendiamo (più facile da pieni) verso il Tejo, trascino su un bus il mio povero comparo fino ad arrivare nel quartire di Belem, dove l'altra volta eravamo arrivati troppo tardi. Possiamo ammirare il Monasteiro dos Jeronimos alla luce del sole, visitare la parte aperta e libera, passeggiare dal Padrao dos Descobrimentos fino alla Torre de Belem.
La giornata è già abbastanza piena e per riprendere forma prima della cena, ci rifugiamo in camera per una bella doccia e prepararci, abbiamo appuntamento alle 20.00 a A Esquina da Fé (Rua da Fé, 60), un ristorante storico, che si trova in zona assolutamente centrale, ma appena fuori dal giro turistico, diciamo per portoghesi!
Il rapporto qualità-prezzo è decisamente a favore, ci facciamo portare una porzione di Baccalà e una di filetto al pepe che ha saziato 3 persone... anche perché il contorno è sempre compreso, vino, acqua, caffé, il tutto per il modico prezzo di 45 € in totale.
Anche questa giorgionata giunge alla fine con la passeggiata "digerente" verso il centro e la risalita verso la nostra pensioncina, con fermata per un bicchierino di Porto.

29 Aprile Lisbona-Horta (Azzorre)
Sveglia all'alba, prendiamo il taxi per l'aeroporto... pronti per raggiungere la vera e propria meta di questo viaggio: Flounder e il suo equipaggio per dare il cambio ad alcuni di loro e finire la traversata dell'Atlantico...
La vista delle isole si apre all'improvviso dopo un volo di solo nuvole e mare, la pista corta di Horta si intravede tra il verde e il mare. Arriviamo puntuali (Volo TAP Lisbona-Horta 250 € con bagaglio in stiva), al piccolo Aeroporto, sembra quasi una stazione di bus, ma con tutto il necessario, fuori prendiamo un taxi, mentre lasciamo indietro il caldo di Lisbona, qui nuvole e sole si alternano, ma la temperatura è decisamente più mite.


Aspettiamo i nostri eroi al porto sotto una pioggerellina fine che inizia a darci il benvenuto e a farci capire che l'Oceano non è solo vacanza.
Baci, abbracci, birra, descrizioni, raccomandazioni, scambi, commenti, è un mese che loro sono in viaggio e dopo 20 giorni hanno raggiunto terra solo ieri, tanti i racconti, le emozioni, le cose da sapere per sopravvivere, per timonare, per vestirsi... ti lascio questo, ti mollo quello... la giornata passa tra birrette e racconti fino alla cena della sera (Medalhas, Rua de Serpa Pinto 22 - Horta).
Tutti in albergo dopo questi giorni di barca, noi invece di barca siamo ancora a secco e quindi iniziamo a prendere posto nella nostra cabina, a prendere le misure di Flounder, che sarà il nostro mondo per i prossimi giorni.

30 Aprile Fajal (Azzorre)
Turismo alle Azzorre!
Il gruppo SailActivity al completo di una macchina in affitto parte il giro dell'isola, tanto ora non è consigliato partire, e poi bisogna risistemare la barca prima di prendere il largo.


Meta: Ponta dos Capilinhos sede della eruzione vulcanica del 1958, è un pezzo di isola che è nato da poco... si può vedere vicino il veccio faro, che ormai invece di essere sul mare si trova all'interno dell'isola, con questa terra giovane davanti. Il paessaggio è lunare e surreale, la natura sta' iniziando ad abitare questo luogo ancora brullo, ancora formato da sole rocce. Sulla cima l'erba inizia ad atechire mentre un "branco" di gabbiani l'ha scelto come suo quartier generale, e come dargli torto? il verde dell'erba, il nero delle rocce, il blu del mare, il bianco della schiuma delle onde, e ottimo posto di osservazione con le ripide pareti sul mare. Paesaggio forte e da emozioni forti, ti senti immerso nella natura, nella sua forza, sembra incredibile che si possa essere creato da 50 anni, ha meno anni dei miei genitori... questo paesaggio lascia andare il pensiero, siamo piccoli, siamo delicati, ma per fortuna possiamo vedere e sentire questi paesaggi.



Ripartiamo per completare il giro, i colori sono i classici dell'isola: il verde verde delle piante (non è il verde che si vede da noi), il colore della terra rosso-marrone, le rocce nere, tutte in contrasto con i cieli azzurrissimi, o con nuvole sfilacciate che sembrano modelli per un fotografo. Ci facciamo tentare da Faja, baia sul mare, e poi è ora di pranzo quindi bisogna cercare un posto dove andare a mangiare!
Snack Bar FAJÃ, Ramal Regional - Fajã
-"Ha qualcosa da mangiare?"
- "Frango"
E vada per il frango, ma chi si aspettava che il frango in questione era un mezzo pollo, tagliato a grossi pezzi impannato e fritto (ma leggero), una valanga di patate fritte e un mucchio di insalata? Meno male che volevamo stare leggeri per la cena... e poi per aspettare che cuocesse ci hanno portato pão com alho, si mooooolto aglio, ma che buoni! E vino... alla fine il conto era di 3 bottiglie di vino, 5 frango, 5 caffé per la modica circa di 15 € a testa.
Con la bolla al naso risaliamo in macchina e si riparte, siamo ai 2/3 dell'isola e poi un po' d'aria ci fa' bene, ma anche il caffé che prendiamo dopo solo qualche chilometro. Arriviamo a Horta dall'alto, co godiamo la vista sul porto e sulle barche, di fronte l'isola di Pico, con il vulcano che avolte fa' capolino dalla nuvola perenne che lo avvolge.
Molliamo la macchina e a piaedi ci avviamo verso Porto Pim, il vecchio porto di balenieri, a prendere la solita birra, aspettiamo il resto dell'equipaggio che oggi aspettava l'ultima persona mancante: la donna del capitano! Ovviamente loro, che non hanno sulla pancia il frango, hanno fame. Ma è la prima serata tutti insieme, e quindi -"Ma si dai, andiamo a cena, io mangio SOLO una zuppetta..."-, nessuno ha mangiato SOLO una zuppetta, si magari come antipasto.

1 Maggio Fajal (Azzorre)
Ancora turismo, ma stamattina almeno siamo andati a fare cambusa, un passo avanti per la partenza di domani!
Il tempo non è dalla nostra, avevamo tralasciato ieri di salire fino alla Caldera per poterci andare oggi tutti insieme, ma la pioggia è sottile e fitta, e la visibilità nulla, solo bianco, bianco, bianco... vento, vento, vento... pioggia, pioggia, pioggia... ce la mettiamo tutta, andiamo fino in cima, ma nulla, si proprio nulla, torniamo verso il mare perché alla fine sembra più aperto che in alto, raggiungiamo Ponta do Varadouro, una spiaggia di massi neri di lava, con strisce di cemento e piscinette per poter raggiungere il mare e poter farsi un bagno rinfrescante, non penso che siano molti i giorni in cui si riesca a fare il bagno in mare aperto, ma rimane carino comunque. Ma più che altro lo ricorderemo, ovviamento, per il ristrante. Ci sono 2 ristoranti, uno molto evidente, grande con un salone enorme... noi ci piaceva, troppo da "cerimonie" tristi, e poi è il 1° maggio e festa pure qui. Ci infiliamo invece per una stradina, un locale un po' più defilato, ma carino, pulito, semplice e una bella vetrata sul paese e sul mare. Qui esageriamo, prendiamo ogni cosa che è nella lista, dai gamberi al baccalà, dal polpo alle zuppe e nessuno di noi rimane deluso, il baccalà è veramente ottimo.
Pomeriggio in libertà, chi approfitta dell'ultima doccia possibile per i prossimi giorni, che chi cerca un regalino per un amica, chi organizza e controlla che in barca ci sia tutto... Io approfitto della doccia e poi mi prendo pure io un ricordo del mitico Peter Café Sport di Horta, punto di ritrovo per tutti i naviganti che fanno la traversata a vela dell'Atlantico, certo, per ora non ne ho il "diritto", ma raggiunta la terra, una parte l'avrò fatta anche io.


Sera la cena di saluto tutti insieme, brindisi, pietre laviche su cui cuocere ogni buoneria, vino e ancora brindisi...

2 Maggio Faial (Azzorre)
Giornata di partenze, chi in barca, chi in aereo. Foto di rito tutti insieme davanti al disegno della traversata sul molo di Horta, è incredibile, ma non esiste un cm quadrato senza il segno di chi ha fatto la traversata in barca e qui a lasciato segno... Sembra di camminare su un patchwork!


Ma bisogna andare, riempiamo i serbatoi di acqua e gasolio, ma soprattutto di voglia, e si mollano gli ormeggi.
Partiti!
Non so' cosa mi aspetta, così tanto senza vedere e toccare terra non sono mai stata, ma infondo sono in barca e questo mi consola, ci sto' bene. Bisogna solo entrare in sintonia con i nuovi compagni e questa barca... e il gioco è fatto.
Dopo una prima mezz'ora di motore, giusto per uscire dal porto di Horta, issiamo le vele, la nostra andatura? Farfalla!
Al nostro traverso anche il vulcano di Pico ci saluta facendosi vedere senza nubi.

3 Maggio Oceano
Primo vero giorno di Oceano, anche se manteniamo un ultimo contatto con il mondo intravedendo l'isola di San Jose, ma ormai le nostre menti sono già all'orizzonte, vanno oltre, a cercare qualcosa o forse nulla.
Tempesta di sole, peccato per il mare forza olio che non c'era... ma forse per l'Oceano è questo il forza olio!!!!!!

4 Maggio Oceano
Intorno a noi solo Oceano e cielo... e ovviamente i dilfini che ci seguono giocando con la prua della barca. Oggi il sole non vuole uscire, come da previsione siamo nella coda della perturbazione, passiamo la giornata a scansare gli scrosci d'acqua ma quella delle onde non riusciamo ad evitarla tutta!


5 Maggio Oceano
Avete mai pensato a come si possa sentire una pallina da flipper quando viene lanciata e poi rimbalza sù, giù, destra, sinistra... bé, questa notte era così!
Il cielo grigio e senza stelle si mischiava al mare nero, senza riuscire neanche a intravedere l'orizzone, la piogerellina che scendeva, le onde che arrivavano facendo sbandare Flounder in tutte le direzioni, in piedi al timone non ti rendevi conto da che parte eri girata, unica cosa "fissa" la bussola... questa luce rossa nel buio che ti indica la strada, e tu cerchi di seguire il suo ago senza farti trasportare da queste onde che ti girano di 60 gradi senza manco che te accorgi.


Ma dopo ogni nuvola esce il sole, e quindi smaltita la coda, la giornata è stata tranquilla e serena, anzi il poter stare in piedi senza troppi problemi ha scatenato la mia voglia di fare qualcosa, ovvero cucinare! E quindi via, oggi torta con le pesche e un bicchiere di Porto a pranzo, e la sera la Superminestrina che tira su e scalda per affrontare il turno di notte.

6 Maggio Oceano
Oggi siamo veramente sulla coda (della perturba), ma riusciamo a "scampare" tutti i groppi che vediamo all'orizzonte. Giornata per il resto tranquilla, è strano, si direbbe che una giornare in mezzo al mare non finisca più, che non arrivi mai il domani, che non succeda nulla... invece no, non che succedano chissà quali cosa, ma non è vero che è infinita, saranno i turni che scandiscono le giornate e le dividono in spicchi da 3-4 ore, giorno e notte, perdi il conto dell'ora, se è mattina o sera, se devi cenare o pranzare!


Ma il tempo passa, i turni finiscono prima che te accorga, e arriva la pausa, il pranzo, la cena, il tramonto, l'alba...

7 Maggio Oceano
Giornata di ordinaria vita oceanica. I turni si susseguono come il rollio di queste onde, anche i delfini non sono mancati, come al solito a giocherellare a prua come a dire:- Ma perché andate così piano?!-.
Il sole gioca a colorare l'oceano di azzurro, blu, grigio, arancio, nero... una tavoletta colori infinita come questi cieli, questi tramonti, queste albe.


Timonare è bello in questo mare...

8 Maggio Oceano
-E la balena?-
- ECCOLA!-
Si, quelle cose enormi che normalmente vedi nei documentari e che tu pensi se siano affettivamente veri... Cavolo, lo sono!
E l'abbiamo vista proprio da vicino e come da programma per salutarci ci ha mostrato la coda, veramente come nei documentari! Poi per completare anche una tartaruga, così per oggi la parte fauna è a posto.


Ma già che ci siamo vorrei togliermi una curiosità... è da quando siamo partiti che a volte ci scontriamo con "oggetti galleggianti misteriosi", a prima vista sembrano alghe, ma ormai siamo in mezzo, proprio in mezzo... che siano creature? Nessuno interrogato a bordo è stato in grado di rispondere su questi OGM...

9 Maggio Oceano-Lagos (Portogallo)
Bolina e vento forte... Navi in rotta di collisione, questa la nottata, ma in realtà è stato anche divertente, oramai non battevamo ciglio alle secchiate d'acqua che arrivavano (dal mare, non dal cielo), ancora di più con la luce del giorno. Ormai abbiamo avvistato terra, siamo tranquilli, la "botta" che stiamo prendendo è nulla in confronto a quella che ci sarà qui tra qualche giorno...
Passiamo il capo e... incredibile, è un'altro posto, finito il tempo e le onde neanche minimamente parenti con quelle fuori, il sole è caldo, ora è proprio tranquillo, resistiamo fino all'ultimo ma alla fine dobbiamo cedere al motore.
La cosa più bella non è stato tanto avvistare il faro e quindi terra, ma ora, sentire il profumo della macchia che arriva a miglia di distanza! Bellissimo!
La terra ci attira e così, dopo un primo tentativo di approdare da qualche parte (evitato per troppa "tristezza" del posto) arriviamo a Lagos, il posto sembra carino e la voglia di terra a quanto pare tanta, così ci si ferma.


Birra, doccia, birra le priorita! Poi dopo queste ci siamo dato ad una bella cena, ma soprattutto... ad una notte senza turni!
PS Strano, ma siamo nuovamente in Portogallo, praticamente tutto inutile, non ho mai cambiato paese in questi giorni!!!!!!!!!!

10 Maggio Lagos
Dopo la colazione, già che c'eravamo... si riparte. Dobbiamo raggiungere Barbate, l'ultimo riparo prima di Gibilterra, che in questo momento sembra veramente impossibile passare, ma se arriviamo almeno a questo Barbate, siamo lì, pronti a partire in caso di buco!
Ora il mare sembra un percorso minato, tra cavi sottomarini, super boe lampeggianti, pescherecci, reti, palamiti, navi che passano... un occhio intorno è d'obbligo. Ci rendiamo subito conto che non è come ieri, anzi... il vento ci picchia esattamente sul naso, il motore arranca cercando di risalire e scendere dalle onde che stiamo scontrando... ma andiamo avanti, ogni tanto qualche manovra diversiva per cercare di aggiungere almeno qualche decimo di nodo o un'andatura più comoda. Barbate si allontana a ogni metro che facciamo, speriamo migliori, anche se le previsioni dicono il contrario!


Ci consoliamo con quella che potrebbe essere l'ultima cena insieme in barca e così via, mi dedico ai fornelli: besciamella, coste al formaggio come ripieno e... crepes! La cosa più difficile è stato centrare la padella con la pasta per le crepes, devo dire che la bolina non è l'andatura migliore per queste cose, infatti gli altri sono rimasti decisamente colpiti dalla mia bravura, non culinaria quanto quella di giocoliere!

11 Maggio Cadiz (Spagna)
Noi ci abbiamo provato, ma così proprio non si riusciva ad andare avanti! Alla fine ci guardiamo e facciamo due conti, Barbate per oggi sembra irraggiungibile. Così ci fermiamo, ultimo pezzo in barca, Gibilterra non ci vuole, così mi rimarrà la voglia di tornare, di finire veramente, così non vale, non siamo entrati nel "mare nostrum", non è traversata così!!!!!!


Ci consoliamo con la solita cerveza, ma finalmente ho cambiato paese, ora siamo in spagna, e senza nulla torgliere a portoghesi, ma si vede, la genta è più allegra, le strade sono piene, i locali pure, e poi sorride. La città devo dire è molto carina, per quello che riusciamo a vedere nella nostra passeggiata, meriterebbe un giro. Ci facciamo consigliare per la cena da un locale, gentilissimo, che ci indica un bar-friggitoria-pescheria dove ci lasciamo decisamente tentare da tutte queste buonerie impanate e fritte, da queste insalate di pesce... alla fine arrivano più o meno 15 piatti diversi, da polpo, al gambero, al pesce vero...
Las Flores una Cerveceria-Marisqueria, Plaza de la Flores, Cadiz
In totale tra piattini e birre abbiamo speso sui 18 euro a testa... ma abbiamo faticato a finirle e le porzioni sono molto abbondanti, se volete assaggiare più gusti vi consiglio le mezze porzioni che in due vanno benissimo.
PS Se volete fermarvi qui in barca ve lo consioglio, con un 43 piedi si paga solo 18 euro al giorno!

12 Maggio Cadiz-Malaga (Spagna)
Ci tocca abbandonare la barca, gli altri restano, ma noi con il volo domattina da Malaga dobbiamo raggiungera da terra... Così ne approfittiamo per partire in mattinata, con calma dopo aver rimesso insieme i pezzi nelle borse, prendiamo un taxi fino alla stazione e poi ci prendiamo il treno per Malaga (con cambio). Arriviamo verso le 16, caldo e le borse sono pesanti, ci avviciniamo al centro e cerchiamo il primo hotel vicino alla metro (abbiamo visto che l'aeroporto è sulla linea e a poche fermate), così non badiamo a spese (sic sic) e spendendo ben 90 euro per una doppia abbiamo una camera!
Posiamo le borse e partiamo alla scoperta di Malaga. Devo dire carina pure Malaga, riusciamo a girare tutto il centro, evitando il mare, tanto in questi giorni ne abbiamo visto abbastanza!
Torniamo per prendere una maglia e fare posare i libri comprati e si riparte verso i ristorantini addocchiati duranti il giro, devo dire che scelta ce n'è, anche qui sembra che la cosa più importante sia mettere qualcosa sotto ai denti, o bere una birra.
Alla fine optiamo per Pepa y Pepe, anche questa una cervezeria-marisqueria ma oggi ci tratteniamo prendendo solo delle mezze porzioni, alla fine il conto comprende: polpo, calamares, tortita de camarones e insaladilla de pimientos asado, 4 birre per un totale di 18 euro in due, non male, ora capisco perché un tavolo libero non resiste per più di 30 secondi e pensare che oggi è solo giovedì!
Ora con la panza piena possiamo dormire per la prima volta su un letto vero e incredibilmente fermo!

13 Maggio Malaga-Malpensa
Già... Malpensa, sembra incredibile ma è già finita, come al solito mi sembra sempre troppo poco il tempo per stare in giro. Alla fine un asettimana in Oceano è volata come tutto il suo contorno che comunque è stato decisamente bello e divertente... Lisbona, Azzorre, Lagos, Cadiz e Malaga non mi sembra poco. Ma ormai quella che vedo sotto all'aereo è la ben conosciuta pista di Malpensa che mi accoglie con i suoi 34 gradi...

Grazie a Sailactivity che come sempre mi permette di vivere queste esperienze incredibili in barca, ma anche dei bellissimi momenti di vita.
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