È una piccola raccolta di pochissime info, forse più impressioni di viaggio. Per me, perché mi piace ricordare, per gli altri, se possono servire, ma almeno li ho qui i piccoli giri fatti, e rileggendoli mi ritornano in mente le sensazioni provate in questi posti...

viaggiare, viaggiare, viaggiare...


Portogallo

Non mi era mai successo di avere un biglietto aereo tra le mani... e di rinunciare. Stavolta è andata così, e non uno ma per due viaggi... Si, perché le mie destinazioni erano un pochino calde e quindi nada. Bé visto il motivo per cui la gente insorge sono contenta per loro se riescono a trovare un po' di "libertà". Però ammetto che a me dispiace aver perso l'occasione.
Con queste premesse mi ritrovo 4 giorni prima di partire per il Marocco la bella notizia sui giornali che anche lì hanno manifestato e che hanno dato fuoco ad una banca. E cosa fai?
Cercare un'altro viaggio, un'altra meta... mica facile, inizio a girare su tutti i siti dei voli low-cost, controllo scali, città, orari, temperature... ma nulla che assomigli al Marocco. Avevamo voglia di caldo, le città belle e disponibili hanno invece temperature gelide.
-E se andiamo da mia sorella a Lisbona?-
Direi ottima idea, in realtà era una delle mete che avevo pensato, ma poi mi sono detta -cavolo, l'avrà già vista 1000 volte, forse non ne ha voglia-, invece dopo un giorno di telefonate, internet, ci troviamo con un biglietto per Lisbona tra le mani. E non è stato facile, i voli della TAP mi chiudevano prima che riuscissi a prenotare, alla fine siamo partiti con il solito Easyjet, e devo dire perfetto orario e molto gentili (Milano Malpensa-Lisbona: 112 euro A/R).

Lisbona
L'arrivo non è male, mi aveva preparato al fatto che tutte le volte che scende a Lisbona, il viaggio è improntato sul cibo... e infatti, appena viene a prenderci sua sorella, la prima domanda è: -dove andiamo a mangiare?-. È giusto l'ora di cena.
Bene! La prima razione di pesce atlantico è andata.
Ora si gira, dedichiamo 2 giorni a Lisbona, avere una persona che già conosce la città devo dire che serve, andiamo spediti a vedere le cose "migliori", anche se a noi piace perdeci... e quindi spesso ci ritroviamo in posti non turistici, in mezzo ai portoghesi, a mangiare nelle Tasche...


Il primo giorno lo dedichiamo al giro del centro e al Bairro Alto, saliamo e scendiamo, arriviamo al Tejo e torniamo sù per altre vie. Ovviamente passeggiamo tra Rossio, Praça da Figueira, Praça dos Restauradores, Praça do Comércio, salendo poi al Bairro Alto, la Igreja do Carmo, i palazzi piastrellati...


Ovviamente abbiamo assaggiato l'immancabile bacalhau nelle onnipresenti tasche!
Secondo giorno partenza per il Mercado da Ribeira, anche se non era molto affollato, pensavo di vedere più gente e più banchetti, impressionanti per noi le pescherie, con pesci mai visti, o di dimensioni che non esistono da noi, direi proporzionati al loro mare (anzi... all'oceano!). Ci perdiamo nelle vetrine sul porto, di certo non per turisti, ma per marinai... piene di cime, ancore, bozzelli, quindi bellissimi!


Proseguiamo verso il quartiere di Alfama, devo dire la mia zona preferita. Oggi è sabato e c'è la Feira da Ladra, quindi si torna a salire, passando sotto la cattedrale della Sé, proseguiamo verso il Miradouro de Santa Luzia, la Igreja da Graça e arriviamo ala Feira, dove i portoghesi possono mettere sui loro tappezzi tutti gli oggetti vecchi e venderli, ci sono bambini con i loro giochi vicino alla mamma che vuole svuotare la casa dalle vecchie robe, alcuni "aritigiani", i venditori delle piastrelle. Il loro mercatino delle pulci.

Ci perdiamo in discesa nei vicoli, con ovviamente una pausa per mangiare il bacalhao... e arriviamo fino alla stazione di Apolonia.
Cambiamo zona, attraversiamo tutta la città con il bus fino a Belem.
Per poter viaggiare sulle linee cittadine di metro, treni e bus, bisogna procurarsi la Card dei trasporti, che può essere anche ricaricata (e meno male visto che se nò si paga ogni volta!), sui bus invece è possibile con il sovraprezzo fare il biglietto direttamente sopra.
Belem è una parte "separata" da Lisbona, è dove partivano le caravelle verso le scoperte... Molto verde rispetto al centro, troneggia il Mosteiro dos Jerónimos (occhio che chiude alle 17, pure il sabato...), difficile sbagliare fermata! Davanti si trova la Plaça do Império e appena oltre il Tejo. Allontanandosi ancora verso l'oceano si possono vedere, lungo la passeggiata mare, il nuovo Monumento alle Scoperte (dedicato ovviamente ai marinai, mecenate e scopritori) e la decisamente più antica Torre de Bélem, punto di partenza per i naviganti.

Anche oggi arriva l'ora di cena... e domani si partirà per il nord.

Porto
Verso il Nord! E anche qui devo ammettere la mia ignoranza, pensavo fosse sull'oceano, invece no, come Lisbona si trova poco all'interno, sulla riva del fiume Douro.
Ci arriviamo con 3 ore di treno da Lisbona (anzi da Villa Franca Xira, costo di 19.50 euro), e cosa incredibile per un viaggiatore italiano, il treno era pulito e, soprattutto, in orario!


Si arriva alla stazione, decisamente il posto non è turistico ma popolare, in contrasto con la parte moderna della stazione. Il centro non è lontano, ma neanche troppo vicino ma la nostra voglia di camminare ovviamente ci porta a inoltrarci lungo le strade e arrivare piano piano al centro. Ancora più economica della capitale (togliendo i locali lungo la passegiata del Douro), riusciamo a pranzare con ben 5 euro a testa in una tasca decisamente locale (zupa+cozido di Portugal+birra+caffé in porzioni abbondanti!), eravamo gli unici stranieri in mezzo ai vecchi del quartiere. Per dormire spendiamo 32 euro per una camera con bagno, piccola e dignitosa, tv e colazione a buffet ricca (Hotel Puninsular***, Rua Sá da Bandeira 21). Più difficile trovare un ristorante per la sera, l'unico sul nostro pellegrinare alla fine era pieno di gente!


Piena di chiese (molto bello da visitare il Claustros della Catedral dio Porto, 3 euro meritati) e ottimi punti panoramici, si sente la differenza, anche nei colori, non più il bianco calcare del sud, ma il granito più scuro, più verde, case più basse, paesaggio più a dimensione d'uomo. È una città da camminare, da vivere lungo i vicoli, dove si incontrano ancora quartieri decisamente poveri, i vecchi appoggiati al balcone a guardare il movimento in strada, i panni stesi lungo le vie. Da visitare anche il mercato.


Passeggiare lungo il fiume è molto rilassante, sarà il cielo pulito, limpido, la temperatura idilliaca, la gente tranquilla... e poi oggi è domenica e quindi tutti a fare le vasche.
Appena oltre il ponte, il quartiere cambia e diventa popolare, dove si può ancora ballare a bordo strada al suono di un piano.


Sulla parte opposta del fiume si vedono tutti i tetti delle vecchie fabbriche del porto, alcune ancora in uso, o visitabili. Non si può non assaporarlo, ottimo direi. E se cercate le specialità dovete provare la Francesinha.

Peniche
Si torna verso "casa", e decidiamo di andare a vedere l'oceano, alla fine non è un paese marino, da Lisbona andando a nord, sia in treno che in macchina, non si vede quasi mai il mare. Che strano. Così partiamo verso la penisola dove sorge Peniche. Arrivando dall'autostrada non rende un granché, si arriva per primo lungo i viali dei nuovi palazzi, delle costruzioni tirate su per il surf. Ma poi, sul mare, c'è il vecchio paese, piccolo con case basse, vicoli, bianco e colori e soprattutto l'oceano.


Assaporiamo l'odore del mare sulla scogliera come lucertole al sole. Guardiamo i pescherecci che armeggiamo, che si allontano, che rientrano. I pescatori con le loro lunghe canne. Sentiamo il vento, anche se da questo lato siamo riparati. L'oceano non è il nostro mare, si vede, si sente la sua potenza, il suo respiro cambia, sale e scende lentamente, ma si muove, sa' di cose lontane.
Di fronte ci appaiono alcune isolette (Berlenga), ma in questa stagione non ci sono traghetti che ti portano a visitarle. Ci consoliamo mangiando! Molte Pastelerie e pochi ristoranti, alla fine troviamo il posto per noi, riparato all'interno di un giardino pranziamo fuori, scaldandoci a questa luce davvero penetrante. Proviamo ad aggirare a piedi il promontorio, e si sente il vento, il mare cambia, ma è troppo lontano fare il giro completo. Prendiamo la macchina e andiamo fino al vicino paese di Baleal, si arriva in un posteggio con la macchina, una stradina ricoperta di sabbia tra le due spiagge battute dal vento porta al vecchio paese; solo due strade, qualche surfista in vacanza e poco altro, solo le spiagge lunghissime, il vento e il mare.
Sulla strada del ritorno cerchiamo una litoranea che invece non c'è, i paesi sono tutti a qualche chilometro, ci sono solo le strade che portano sulle spiagge.

Ultimi due giorni. Li passiamo nei preparativi della loro partenza per il Marocco (invidia!), a girare nelle campagne intorno alla casa che ci ospita vicino a Trancoso. Cosa strana, non esistono sentieri, non c'è modo di tagliare, solo la strada asfaltata, passiamo Trancoso, Santiago dos Velhos fino alle pale eolica, vediamo la cava, siamo vicini in linea d'aria, ma lontani, bisogna rifare tutto il giro al contrario. Non incontriamo nessuno, pochissimi si muovono a piedi, si vedono solo le nuove costruzioni (brutte secondo me ed enormi) tirate su vicino alle modeste ma belle case di un tempo dei contadini, ora lasciate andare, con con erba sui tetti, quando ci sono ancora.

Se vi capita:
O Fuso
Rua Cândido dos Reis 94, Arruda dos Vinhos
Ristorante rinomato, specialietà carne e baccalà. La carne è quella bisteccona che dalle nostre parti manco esiste, noi ne abbiamo mangiato una in 3... a detta loro ultimamente è peggiorato, ma la carne non era male. Noi abbiamo mangiato una bisteccona per 3, patate, verdure, insalata di contorno, 2 liquori e 2 caffé per un totale di 63 euro.

Cervejaria Relento
Av. dos Combatentes da Grande Guerra 10, 1495 Oeiras
Ristorante anche questo, non economico (per loro) ma in italia direi che sarebbe costato decisamente di più ed era tutto fresco, qui abbiamo mangiato il famoso zapatero che poi è un granchione e i gamberi dell'Argarve... buonisssssssimi. Direi che la loro specialità sono i crostacei.
116 euro in tre per zapatero, gamberi, 2 bottiglie di vino, caffé.