È una piccola raccolta di pochissime info, forse più impressioni di viaggio. Per me, perché mi piace ricordare, per gli altri, se possono servire, ma almeno li ho qui i piccoli giri fatti, e rileggendoli mi ritornano in mente le sensazioni provate in questi posti...

viaggiare, viaggiare, viaggiare...


Calanques


Come sempre le cose vicine sono sempre le ultime che vai a vedere.
Anche questa volta è stato così, ne avrò sentito parlare un milione di volte, visto foto, sentito racconti... chissà perché mi sembravano così lontane, invece da Imperia sono alla fine "solo" 300 km. Bé insomma, ne facciamo molti di più a volte, e per cose meno belle di questa!

Così, come al solito, il tutto nasce in poco, una telefonata, ho il ponte... bé anche io, uffffffffi, sto lavorando un casino, il ponte dell'8 dicembre me lo faccio, e dove andiamo? Che ne dici delle Calanques?

Detto fatto, giovedì mattina partiamo, abbiamo il meteo a nostro favore, e la macchina piena per fare qualsiasi cosa, l'obbiettivo è quello di riuscire a scalare un pochino, ovviamente cercando di vedere anche il posto. Prendiamo l'autostrada ma non la seguiamo tutta fino a Cassis (volendo si può fare) ma preferiamo uscire appena passato Cannes, così ci togliamo tutta la parte della liguria e della francia dove è impossibile andare per statale, anche perché il salasso è già alto così (7 euro in Italia ed altrettanto in Francia...).
Noi abbiamo seguito la D7 che aggira il Massif de l'Esterel, bel posto isolato classico francese, niente case, solo quesìrce da sughero! Fino ad arrivare a Frejus, da qui verso Le Muy, si cambia paesaggio, si entra nel dominio delle cantine e dei vini provenzali, consiglio delle soste nelle molte cantine che ci sono sullla strada, molte fanno degustazione e vendita, evitate la domenica perché tante sono chiuse. Si prosegue su statale fino praticamente a Tolone, dove è impossibile non prendere l'autostrada, se entrate poco prima e uscite subito dopo non si paga neanche, è praticamente la tangenziale della città (noi siamo usciti verso Bandol). Da qui in pochi chilometri si raggiunge Cassis su strada ammirando anche la costa.

Cassis
Piccolo borgo sul mare circondato da belle falesie che si specchiano sul mare... verso Marsiglia iniziano le Calanques.

Nel centro, verso il mare c'è l'ufficio informazione, non provate a parlare italiano perché le risposte saranno in spagnolo... per loro è la stessa cosa! Noi siamo andati al risparmio e, siccome il campeggio era chiuso, siamo andati all'Auberges de Jeunesse, anche se di jeunesse ne troverete poche... ma ottimo posto, con camerate e uso cucina, ma soprattutto è sperso in mezzo all'altopiano delle Calanque con un'incredibile vista sul mare. Il prezzo è di 12 euro a notte, se non avete la "Carte d'adhésion" questa vi costa 6 euro ma poi vi rimane per tutta la vita...


L'Auberges de Jeunesse rimane a 7 km da Cassis, e devo dire che è quasi impossibile trovarlo al primo colpo, non ci sono indicazioni sulla strada, ma percorrendo la via che porta da Cassis a Marsiglia (D559 verso il Col del la Gineste) circa a metà strada troverete le indicazione che portano alla Carpiagne, subito dopo, sulla sinistra (andando verso Marsiglia) troverete uno sterrato che entra nel mezzo del nulla in direzione del mare. Seguitelo fino ad un grosso piazzo dove ci sono diverse strade sbarrate, una di queste è quella che porta all'Auberge, è segnata con un piccolo cartello, se siete diretti lì potete aprirla e passare, basta richiudersela dietro, ancora qualche curva e vi troverete davanti a questa struttura che sembra uscita da un'altro secolo e da un'altro mondo.


Anche qui, o parlate francese o spagnolo... ma le persone sono veramente disponibili e quindi nessun problema.

Sul porticciolo di Cassis troverete tutti i ristorantini tipici e bar dove poter gustare un buon aperitivo (e cosa se non un Pastis?) oppure cenare, noi ne abbiamo scelto uno a caso, devo dire che era onesto e il cibo non male e soprattutto la bottiglia di bianco del posto che ci hanno consigliato era decisamente buona (e faceva ben 13.5°!!!!!). Non lo sapevo ma a Cassis ci sono ben 12 cantine che producono vino... comunque se andate al centro informazione, nella carta del paese ci sono segnate, volendo si potrebbe fare il giro enologico.


Ma non siamo qui solo mangiare e bere! Siamo qui per provare a scalare...


Della zona ci sono 2 guide, una completa che prende solo le Calanques vere (Escalade Les Calanque, 30 euro) e proprie e una seconda (Calanques Escalade, 26 euro) che prende anche la parte di Cap Canaille e che raccoglie solo le falesie sotto al 6c... siccome noi non siamo grandi scalatori abbiamo optato per quella, anche perché prende più settori, essendo così vicino il posto, non si sa' mai che ci si ritorni!

Calanques de Sormiou
Questi posti sono incredibili...


Noi siamo andati in quelle in cui ci si poteva arrivare in macchina visto che avevamo poco tempo, la prima che abbiamo visto è quella di Sormiou, la cosa più incredibile è che si arriva dirattamente da un quartiere di Marsiglia... arrivando dalla solita strada da Cassis, appena si entra in Marsiglia, si raggiunge la rotonda con l'obelisco, si segue verso destra le indicazioni del centro commerciale de Leclerc e Decathlon, si continua fino alla fine delle case (nei periodi estivi bisogna lasciare qui la macchina), in questi periodi invece si può arrivare direttamente al mare (a Sormiou sono 4 euro il posteggio per tutto il giorno).
Qua come in tutti gli altri posti ci sono tutte le falesie che vuoi... sul mare, all'interno, al sole, in ombra... vasta scelta, e la cosa più bella per noi... con vie abbordabili!


Il paesino si presenta molto vuoto e con tutto chiuso, solo qualche persona con uno zaino sulle spalle, anche loro qui per arrampicare, e tra tutte le vie che ci sono ci ritroviamo alla base della "nostra" vie e arrivano altri 2 italiani, che ovviamente avevano addocchiato esattamente quella via... vabbé, loro sono già pronti con l'imbrago, li lasciamo passare e alla fine ci buttiamo su una via vicino, alla fine tutto va bene, questa era un pochino più difficile (max 5c) ma che bella soddisfazione arrivare in cima!


Ci scaldiamo al sole e visto che la via è stata risolta in poco tempo ci spostiamo sull'altro lato del golfo per finire la giornata su qualche monotiro e ammirare il paesaggio dall'altra sponda.
Le vie che abbiamo fatto qui sono tutte in inox e con soste atrezzate con 2 golfari.


Settore Pyromaniaque: La Malavista 100m D-
L1: 5c, L2: 3b (traverso di 5 metri), L3: 5b, L4: 4c, L5: 5a

Calanques de Morgiou
Altro posto assolutamente da non perdere!
Anche qui ci si arriva sempre da Marsiglia seguendo la strada della Calanques de Sormiou fino al Decathlon, da qui prendere la prima strada che taglia a destra per raggiungere la valletta parallela che porta alla Calanques de Morgiou. Anche qui, nei mesi estivi, la macchina bisogna mollarla molto lontano, anche se devo dire che questi porti meritano una passeggiata.


Il paesino è più caratteristico e più grande, ovviamente il solo bar presente è chiuso... ma qui di persone ce ne sono un po' di più, poi oggi è sabato e quindi anche i local sono in zona.
Esaltati dalla prestazione di ieri, anche oggi ci lanciamo su una via lunga e anche oggi, arriviamo sotto la "nostra" via ed ovviamente è già occupata, non solo c'è già un'altra cordata pronta a partire subito dopo. Rinunciamo e riguardiamo la guida, ne avevamo vista un'altra che era potabile, anche se più difficile. Siamo sulla Crêt Saint Michel, una bella parete che domina il paese, con moltissime vie classiche ma anche più moderne, noi scegliamo una classica.


Crêt Saint Michel: La Chaloupée 120m D+
L1: 5a, L2: 5c, L3: 5c, L4: 5b (attenzione in uscita a non scaricare i massi del piano sulla via)


Bella soddisfazione, di sicuro una gran bella via, se siete al limite come grado, okkio che a volte i rinvii sono lontami, e in qualche punto è "patiné"...
Arrivati in cima consiglio di fare due passi verso il punto panoramico da dove si ha una vista ancora più grandiosa di quella che già ti accompagna per tutta la via.

Seguendo la strada sterrata è possibile scendere e tornare alla base della parete senza dove fare le doppie (come in partenza dal paesino si devono seguire i 3 pallini gialli, dalla sterrata seguire la riga gialla e poi i 3 pallini).

Calanques de Port Miou e Port Pin
Proprio dal paese di Cassis, partono i sentieri che esplorano le calanques, la prima (proprio attaccata a Cassis) è quella di Port Miou che ospita nel suo interno un piccolo porticciolo.


Continuando lungo il sentiero si arriva alla Calanque de Port Pin dove dovrete resistere alla tentazione di farvi un bel bagno in queste splendide acque, dalla caletta si può fare il giro della penisola o partire per le altre calanques. Se avete poco tempo o poca voglia questo giro occupa veramente poco tempo ma è veramente ben speso!

Che dire? Direi che si deve assolutamente tornare!

Ancora Macinaggio, ancora Trofeo Pasini




Come sempre l'appuntamento per il ponte del 2 Giugno si parte per Macinaggio.
Come sempre in vela, è una crociera-regata goliardica che da Genova porta in Corsica.

Appuntamento al pontile, questa volta siamo in tanti, o meglio... in tante! 8 donne in barca, mica male. La barca è la "vecchia signora" Orion, gran bella vecchia barca, accogliente, bel passo, mette subito a tuo agio. Usciamo nel tardo pomeriggio, il mare fuori non è il massimo se uno patisce, un po' di onde, e come sempre vicino alla diga, incrociate. Raggiungiamo la boa e la barca giuria, prendiamo la mano al timone, e via... si parte, il suono della sirena ci da' il via.

Il vento non sembra essere nostro compagno, ma noi intanto aspettiamo, per ora abbiamo tempo, ci diamo un tempo limite prima di accendere il motore, cosa che non vorremmo fare, non tanto per la regata, ma perché andare a vela è molto più bello! La pazienza ci paga e dopo 3 ore passate a 2 nodi... finalmente si alza il vento giusto e Orion parte alla grande, durante la notte riusciamo a vedere e piano piano a raggiungere e superare alcune barche.

Ci alterniamo con i turni al timone e alla regolazione delle vele, sempre attenti, sempre fuori perché il viaggiare in barca di notte non ha parole, anche le nuove "marinaie" rimangono in pozzetto affascinate dall'atmosfera. Impossibile il contrario, solo cielo, mare, vento e barca che scivola sull'acqua.
Al mattino siamo davanti al "dito", l'isola della Giraglia è ormai vicina a noi in tutto il suo splendore (non so' se l'avete capito, ma a me quell'isolotto piace un casino!).

E come si fa', che mare! E poi il faro... l'isola... selvaggia... bella bella, un primo assaggio della Corsica, perché è così... selvaggia.
Arriviamo alla Finocchiarola, che è poi il nostro traguardo della regata, ormai è quasi fine mattinata, la fame e la voglia di una Pietra fresca ci fa' entrare subito nel porticciolo di Macinaggio.


Buffo, è sempre bello arrivare in Corsica, si vede solo verde e azzurro, poche case, sempre le stesse qui. È un angolo di mondo vicino e lontano, un come potrebbero essere tante nostre coste ormai massacrate dal cemento, qui invece no, le mucche pascolano tranquillamente in spiaggia e tolti noi con la barca il paese è solo dei corsi.
Dopo mangiato sii scende, che a fare il bagno chi invece solo a prendere una birra, ci tiengono compagnia anche gli amici oceanici arrivati ora ora (c'è chi da 2 mesi non è ancora tornato a casa... come la barca!).

Il giorno dopo si parte dopo una bella colazione verso una caletta vicino, si butta l'ancora e... giornata di sole e bagni, accompagnata dalla veleggiata di andata e ritorno!
Alla sera aperitivo e poi grigliata sul molo offerta dall'organizzazione del Trofeo Pasini, la Lega Navale di Sestri Ponente.



Si riparte... oggi ci spingiamo fino ad arrivare dall'altra parte del dito, e filiamo l'ancora davanti a Centuri, altro bel paesino sulla costa occidentale. Ci fermiamo al riparo dell'isolotto davanti al paese, anche oggi il sole la fa' da padrone.


Verso sera iniziamo ad armare la barca e via... ci aspetta un'altra notte di vela, altri turni, altri tramonti.. ma andiamo verso il brutto tempo e al turno, quando usciamo, iniziamo a vedere (e li vedremo per tutta la notte!) i lampi che scendono sulla costa ligure, per fortuna riusciamo ad essere sempre in ritardo, a non raggiungere il brutto tempo, giusto qualche goccia enulla di più. Ma l'arrivo, Genova, è già al sole.
I soliti rituali, i soliti saluti, anche questo viaggio è andato... bisogna pensare, ora, a qualcosa di nuovo.

Grazie a Sailactivity e alla Lega Navale di Sestri Ponente

Oceano

In realtà all'Oceano ci arrivo con un pochino di calma... Vuoi mica partire diretta per un viaggio? Giammai!
Come al solito non so' resistere al richiamo di un giro in barca, e poi se il giro in questione è Azzorre-Malaga... non ci sono proprio motivi per restare a casa.
Vi tralascio la parte di avvicinamento all'aeroporto di Malpensa che, in classico stile debburi, è durato solo 2 giorni!

27 Aprile Italia-Lisbona
Nuovamente su un treno diretta a Malpensa, con un biglietto aereo in tasca, come sempre mi costa di più il viaggio in Italia che non il volo... (Genova-Milano 12,90 €; navetta Milano-Malpensa 7,50 €; Malpensa-Lisbona 80 € circa con bagaglio in stiva: easyjet), arrivo in aeroporto e mi scontro con una fila lunghissima per il ceck-in e, per una volta, non sono col solo bagaglio a mano, per fortuna aprono all'ultimo uno sportello dedicato al volo in partenza.
Arriviamo in orario, recuperiamo le borse e usciamo... che strana sensazione arrivare in un aeroporto alla stessa ora, prendere la stessa birra, sedere allo stesso tavolo, aspettare la stessa persona che ti passa a prendere dopo solo un mese di tempo!
Che bello, dopo i soliti baci e abbracci la frase tanto attesa: "Dove andiamo a mangiare?"
Questa volta vince il Vasku's (Rua Passos Manuel 30), dove ci prendiamo una Picanha per 3 persone, devo dire che appena arrivano la piastra, ma soprattutto il vassoio con tutte le fette di carne non pensiamo di potercela fare... poi iniziamo a metterle sulla piastra, ad accompagnarla con tutte le salsine... e incredibile il vassoio si svuota in poco tempo, direi che ve la consiglio! Il vino buono, il prezzo intorno ai 25 euro a testa. Con la panza piena ci dirigiamo verso casa per far riposare le ossa.

28 Aprile Lisbona
Oggi si fa' turismo a Lisbona. Ci facciamo portare alla stazione di Alverca, dove mettendo i soldi nella solita tessera dei trasposrti di Lisbona, raggiungiamo il nostro Albergo per posare le borse (il volo di domani è troppo presto per rimanere ospiti dalla mia amica). Dall'italia abbiamo prenotato una pensione molto economica in vicinanza dell'aeroporto ma anche vicina al centro: Pérola dos Anjos - Rua dos Anjos, 23 (vicina all'uscita della metro di Intendente) è una pensione gestita da marito e moglie, tranquilla, pulita ed economica, la camera da due per una notte ci costa solo 26 €, non so' se la colazione è compresa perché noi siamo partiti troppo presto!
Alleggeriti dai bagagli ci facciamo la passeggiata fino al centro, passiamo le piazze principali fino ad arrivare alla Praça do Comercio, in visita al Tejo. Una rapida visita a Rossio e al Bairro Alto a vedere il Convento do Carmo (o meglio quel che ne rimane...), ma poi, visto che a Lisbona c'ero stato poco prima... trascino il mio compare nel mio quartiere preferito: Alfama. Risaliamo quindi davanti alla Catedral da Sé, verso il Castelo de Sao Jorge, dove la fila alla biglietteria ci fa' apprezzare solo da fuori... Il giro a piedi ovviamente ci mette fame, e perdendoci dentro a stradine sfuggendo i turisti, ci spostiamo in alto ad ammirare il panorama e poi ci lasciamo attirare da una delle tante tasche del Bairro.
Scendiamo (più facile da pieni) verso il Tejo, trascino su un bus il mio povero comparo fino ad arrivare nel quartire di Belem, dove l'altra volta eravamo arrivati troppo tardi. Possiamo ammirare il Monasteiro dos Jeronimos alla luce del sole, visitare la parte aperta e libera, passeggiare dal Padrao dos Descobrimentos fino alla Torre de Belem.
La giornata è già abbastanza piena e per riprendere forma prima della cena, ci rifugiamo in camera per una bella doccia e prepararci, abbiamo appuntamento alle 20.00 a A Esquina da Fé (Rua da Fé, 60), un ristorante storico, che si trova in zona assolutamente centrale, ma appena fuori dal giro turistico, diciamo per portoghesi!
Il rapporto qualità-prezzo è decisamente a favore, ci facciamo portare una porzione di Baccalà e una di filetto al pepe che ha saziato 3 persone... anche perché il contorno è sempre compreso, vino, acqua, caffé, il tutto per il modico prezzo di 45 € in totale.
Anche questa giorgionata giunge alla fine con la passeggiata "digerente" verso il centro e la risalita verso la nostra pensioncina, con fermata per un bicchierino di Porto.

29 Aprile Lisbona-Horta (Azzorre)
Sveglia all'alba, prendiamo il taxi per l'aeroporto... pronti per raggiungere la vera e propria meta di questo viaggio: Flounder e il suo equipaggio per dare il cambio ad alcuni di loro e finire la traversata dell'Atlantico...
La vista delle isole si apre all'improvviso dopo un volo di solo nuvole e mare, la pista corta di Horta si intravede tra il verde e il mare. Arriviamo puntuali (Volo TAP Lisbona-Horta 250 € con bagaglio in stiva), al piccolo Aeroporto, sembra quasi una stazione di bus, ma con tutto il necessario, fuori prendiamo un taxi, mentre lasciamo indietro il caldo di Lisbona, qui nuvole e sole si alternano, ma la temperatura è decisamente più mite.


Aspettiamo i nostri eroi al porto sotto una pioggerellina fine che inizia a darci il benvenuto e a farci capire che l'Oceano non è solo vacanza.
Baci, abbracci, birra, descrizioni, raccomandazioni, scambi, commenti, è un mese che loro sono in viaggio e dopo 20 giorni hanno raggiunto terra solo ieri, tanti i racconti, le emozioni, le cose da sapere per sopravvivere, per timonare, per vestirsi... ti lascio questo, ti mollo quello... la giornata passa tra birrette e racconti fino alla cena della sera (Medalhas, Rua de Serpa Pinto 22 - Horta).
Tutti in albergo dopo questi giorni di barca, noi invece di barca siamo ancora a secco e quindi iniziamo a prendere posto nella nostra cabina, a prendere le misure di Flounder, che sarà il nostro mondo per i prossimi giorni.

30 Aprile Fajal (Azzorre)
Turismo alle Azzorre!
Il gruppo SailActivity al completo di una macchina in affitto parte il giro dell'isola, tanto ora non è consigliato partire, e poi bisogna risistemare la barca prima di prendere il largo.


Meta: Ponta dos Capilinhos sede della eruzione vulcanica del 1958, è un pezzo di isola che è nato da poco... si può vedere vicino il veccio faro, che ormai invece di essere sul mare si trova all'interno dell'isola, con questa terra giovane davanti. Il paessaggio è lunare e surreale, la natura sta' iniziando ad abitare questo luogo ancora brullo, ancora formato da sole rocce. Sulla cima l'erba inizia ad atechire mentre un "branco" di gabbiani l'ha scelto come suo quartier generale, e come dargli torto? il verde dell'erba, il nero delle rocce, il blu del mare, il bianco della schiuma delle onde, e ottimo posto di osservazione con le ripide pareti sul mare. Paesaggio forte e da emozioni forti, ti senti immerso nella natura, nella sua forza, sembra incredibile che si possa essere creato da 50 anni, ha meno anni dei miei genitori... questo paesaggio lascia andare il pensiero, siamo piccoli, siamo delicati, ma per fortuna possiamo vedere e sentire questi paesaggi.



Ripartiamo per completare il giro, i colori sono i classici dell'isola: il verde verde delle piante (non è il verde che si vede da noi), il colore della terra rosso-marrone, le rocce nere, tutte in contrasto con i cieli azzurrissimi, o con nuvole sfilacciate che sembrano modelli per un fotografo. Ci facciamo tentare da Faja, baia sul mare, e poi è ora di pranzo quindi bisogna cercare un posto dove andare a mangiare!
Snack Bar FAJÃ, Ramal Regional - Fajã
-"Ha qualcosa da mangiare?"
- "Frango"
E vada per il frango, ma chi si aspettava che il frango in questione era un mezzo pollo, tagliato a grossi pezzi impannato e fritto (ma leggero), una valanga di patate fritte e un mucchio di insalata? Meno male che volevamo stare leggeri per la cena... e poi per aspettare che cuocesse ci hanno portato pão com alho, si mooooolto aglio, ma che buoni! E vino... alla fine il conto era di 3 bottiglie di vino, 5 frango, 5 caffé per la modica circa di 15 € a testa.
Con la bolla al naso risaliamo in macchina e si riparte, siamo ai 2/3 dell'isola e poi un po' d'aria ci fa' bene, ma anche il caffé che prendiamo dopo solo qualche chilometro. Arriviamo a Horta dall'alto, co godiamo la vista sul porto e sulle barche, di fronte l'isola di Pico, con il vulcano che avolte fa' capolino dalla nuvola perenne che lo avvolge.
Molliamo la macchina e a piaedi ci avviamo verso Porto Pim, il vecchio porto di balenieri, a prendere la solita birra, aspettiamo il resto dell'equipaggio che oggi aspettava l'ultima persona mancante: la donna del capitano! Ovviamente loro, che non hanno sulla pancia il frango, hanno fame. Ma è la prima serata tutti insieme, e quindi -"Ma si dai, andiamo a cena, io mangio SOLO una zuppetta..."-, nessuno ha mangiato SOLO una zuppetta, si magari come antipasto.

1 Maggio Fajal (Azzorre)
Ancora turismo, ma stamattina almeno siamo andati a fare cambusa, un passo avanti per la partenza di domani!
Il tempo non è dalla nostra, avevamo tralasciato ieri di salire fino alla Caldera per poterci andare oggi tutti insieme, ma la pioggia è sottile e fitta, e la visibilità nulla, solo bianco, bianco, bianco... vento, vento, vento... pioggia, pioggia, pioggia... ce la mettiamo tutta, andiamo fino in cima, ma nulla, si proprio nulla, torniamo verso il mare perché alla fine sembra più aperto che in alto, raggiungiamo Ponta do Varadouro, una spiaggia di massi neri di lava, con strisce di cemento e piscinette per poter raggiungere il mare e poter farsi un bagno rinfrescante, non penso che siano molti i giorni in cui si riesca a fare il bagno in mare aperto, ma rimane carino comunque. Ma più che altro lo ricorderemo, ovviamento, per il ristrante. Ci sono 2 ristoranti, uno molto evidente, grande con un salone enorme... noi ci piaceva, troppo da "cerimonie" tristi, e poi è il 1° maggio e festa pure qui. Ci infiliamo invece per una stradina, un locale un po' più defilato, ma carino, pulito, semplice e una bella vetrata sul paese e sul mare. Qui esageriamo, prendiamo ogni cosa che è nella lista, dai gamberi al baccalà, dal polpo alle zuppe e nessuno di noi rimane deluso, il baccalà è veramente ottimo.
Pomeriggio in libertà, chi approfitta dell'ultima doccia possibile per i prossimi giorni, che chi cerca un regalino per un amica, chi organizza e controlla che in barca ci sia tutto... Io approfitto della doccia e poi mi prendo pure io un ricordo del mitico Peter Café Sport di Horta, punto di ritrovo per tutti i naviganti che fanno la traversata a vela dell'Atlantico, certo, per ora non ne ho il "diritto", ma raggiunta la terra, una parte l'avrò fatta anche io.


Sera la cena di saluto tutti insieme, brindisi, pietre laviche su cui cuocere ogni buoneria, vino e ancora brindisi...

2 Maggio Faial (Azzorre)
Giornata di partenze, chi in barca, chi in aereo. Foto di rito tutti insieme davanti al disegno della traversata sul molo di Horta, è incredibile, ma non esiste un cm quadrato senza il segno di chi ha fatto la traversata in barca e qui a lasciato segno... Sembra di camminare su un patchwork!


Ma bisogna andare, riempiamo i serbatoi di acqua e gasolio, ma soprattutto di voglia, e si mollano gli ormeggi.
Partiti!
Non so' cosa mi aspetta, così tanto senza vedere e toccare terra non sono mai stata, ma infondo sono in barca e questo mi consola, ci sto' bene. Bisogna solo entrare in sintonia con i nuovi compagni e questa barca... e il gioco è fatto.
Dopo una prima mezz'ora di motore, giusto per uscire dal porto di Horta, issiamo le vele, la nostra andatura? Farfalla!
Al nostro traverso anche il vulcano di Pico ci saluta facendosi vedere senza nubi.

3 Maggio Oceano
Primo vero giorno di Oceano, anche se manteniamo un ultimo contatto con il mondo intravedendo l'isola di San Jose, ma ormai le nostre menti sono già all'orizzonte, vanno oltre, a cercare qualcosa o forse nulla.
Tempesta di sole, peccato per il mare forza olio che non c'era... ma forse per l'Oceano è questo il forza olio!!!!!!

4 Maggio Oceano
Intorno a noi solo Oceano e cielo... e ovviamente i dilfini che ci seguono giocando con la prua della barca. Oggi il sole non vuole uscire, come da previsione siamo nella coda della perturbazione, passiamo la giornata a scansare gli scrosci d'acqua ma quella delle onde non riusciamo ad evitarla tutta!


5 Maggio Oceano
Avete mai pensato a come si possa sentire una pallina da flipper quando viene lanciata e poi rimbalza sù, giù, destra, sinistra... bé, questa notte era così!
Il cielo grigio e senza stelle si mischiava al mare nero, senza riuscire neanche a intravedere l'orizzone, la piogerellina che scendeva, le onde che arrivavano facendo sbandare Flounder in tutte le direzioni, in piedi al timone non ti rendevi conto da che parte eri girata, unica cosa "fissa" la bussola... questa luce rossa nel buio che ti indica la strada, e tu cerchi di seguire il suo ago senza farti trasportare da queste onde che ti girano di 60 gradi senza manco che te accorgi.


Ma dopo ogni nuvola esce il sole, e quindi smaltita la coda, la giornata è stata tranquilla e serena, anzi il poter stare in piedi senza troppi problemi ha scatenato la mia voglia di fare qualcosa, ovvero cucinare! E quindi via, oggi torta con le pesche e un bicchiere di Porto a pranzo, e la sera la Superminestrina che tira su e scalda per affrontare il turno di notte.

6 Maggio Oceano
Oggi siamo veramente sulla coda (della perturba), ma riusciamo a "scampare" tutti i groppi che vediamo all'orizzonte. Giornata per il resto tranquilla, è strano, si direbbe che una giornare in mezzo al mare non finisca più, che non arrivi mai il domani, che non succeda nulla... invece no, non che succedano chissà quali cosa, ma non è vero che è infinita, saranno i turni che scandiscono le giornate e le dividono in spicchi da 3-4 ore, giorno e notte, perdi il conto dell'ora, se è mattina o sera, se devi cenare o pranzare!


Ma il tempo passa, i turni finiscono prima che te accorga, e arriva la pausa, il pranzo, la cena, il tramonto, l'alba...

7 Maggio Oceano
Giornata di ordinaria vita oceanica. I turni si susseguono come il rollio di queste onde, anche i delfini non sono mancati, come al solito a giocherellare a prua come a dire:- Ma perché andate così piano?!-.
Il sole gioca a colorare l'oceano di azzurro, blu, grigio, arancio, nero... una tavoletta colori infinita come questi cieli, questi tramonti, queste albe.


Timonare è bello in questo mare...

8 Maggio Oceano
-E la balena?-
- ECCOLA!-
Si, quelle cose enormi che normalmente vedi nei documentari e che tu pensi se siano affettivamente veri... Cavolo, lo sono!
E l'abbiamo vista proprio da vicino e come da programma per salutarci ci ha mostrato la coda, veramente come nei documentari! Poi per completare anche una tartaruga, così per oggi la parte fauna è a posto.


Ma già che ci siamo vorrei togliermi una curiosità... è da quando siamo partiti che a volte ci scontriamo con "oggetti galleggianti misteriosi", a prima vista sembrano alghe, ma ormai siamo in mezzo, proprio in mezzo... che siano creature? Nessuno interrogato a bordo è stato in grado di rispondere su questi OGM...

9 Maggio Oceano-Lagos (Portogallo)
Bolina e vento forte... Navi in rotta di collisione, questa la nottata, ma in realtà è stato anche divertente, oramai non battevamo ciglio alle secchiate d'acqua che arrivavano (dal mare, non dal cielo), ancora di più con la luce del giorno. Ormai abbiamo avvistato terra, siamo tranquilli, la "botta" che stiamo prendendo è nulla in confronto a quella che ci sarà qui tra qualche giorno...
Passiamo il capo e... incredibile, è un'altro posto, finito il tempo e le onde neanche minimamente parenti con quelle fuori, il sole è caldo, ora è proprio tranquillo, resistiamo fino all'ultimo ma alla fine dobbiamo cedere al motore.
La cosa più bella non è stato tanto avvistare il faro e quindi terra, ma ora, sentire il profumo della macchia che arriva a miglia di distanza! Bellissimo!
La terra ci attira e così, dopo un primo tentativo di approdare da qualche parte (evitato per troppa "tristezza" del posto) arriviamo a Lagos, il posto sembra carino e la voglia di terra a quanto pare tanta, così ci si ferma.


Birra, doccia, birra le priorita! Poi dopo queste ci siamo dato ad una bella cena, ma soprattutto... ad una notte senza turni!
PS Strano, ma siamo nuovamente in Portogallo, praticamente tutto inutile, non ho mai cambiato paese in questi giorni!!!!!!!!!!

10 Maggio Lagos
Dopo la colazione, già che c'eravamo... si riparte. Dobbiamo raggiungere Barbate, l'ultimo riparo prima di Gibilterra, che in questo momento sembra veramente impossibile passare, ma se arriviamo almeno a questo Barbate, siamo lì, pronti a partire in caso di buco!
Ora il mare sembra un percorso minato, tra cavi sottomarini, super boe lampeggianti, pescherecci, reti, palamiti, navi che passano... un occhio intorno è d'obbligo. Ci rendiamo subito conto che non è come ieri, anzi... il vento ci picchia esattamente sul naso, il motore arranca cercando di risalire e scendere dalle onde che stiamo scontrando... ma andiamo avanti, ogni tanto qualche manovra diversiva per cercare di aggiungere almeno qualche decimo di nodo o un'andatura più comoda. Barbate si allontana a ogni metro che facciamo, speriamo migliori, anche se le previsioni dicono il contrario!


Ci consoliamo con quella che potrebbe essere l'ultima cena insieme in barca e così via, mi dedico ai fornelli: besciamella, coste al formaggio come ripieno e... crepes! La cosa più difficile è stato centrare la padella con la pasta per le crepes, devo dire che la bolina non è l'andatura migliore per queste cose, infatti gli altri sono rimasti decisamente colpiti dalla mia bravura, non culinaria quanto quella di giocoliere!

11 Maggio Cadiz (Spagna)
Noi ci abbiamo provato, ma così proprio non si riusciva ad andare avanti! Alla fine ci guardiamo e facciamo due conti, Barbate per oggi sembra irraggiungibile. Così ci fermiamo, ultimo pezzo in barca, Gibilterra non ci vuole, così mi rimarrà la voglia di tornare, di finire veramente, così non vale, non siamo entrati nel "mare nostrum", non è traversata così!!!!!!


Ci consoliamo con la solita cerveza, ma finalmente ho cambiato paese, ora siamo in spagna, e senza nulla torgliere a portoghesi, ma si vede, la genta è più allegra, le strade sono piene, i locali pure, e poi sorride. La città devo dire è molto carina, per quello che riusciamo a vedere nella nostra passeggiata, meriterebbe un giro. Ci facciamo consigliare per la cena da un locale, gentilissimo, che ci indica un bar-friggitoria-pescheria dove ci lasciamo decisamente tentare da tutte queste buonerie impanate e fritte, da queste insalate di pesce... alla fine arrivano più o meno 15 piatti diversi, da polpo, al gambero, al pesce vero...
Las Flores una Cerveceria-Marisqueria, Plaza de la Flores, Cadiz
In totale tra piattini e birre abbiamo speso sui 18 euro a testa... ma abbiamo faticato a finirle e le porzioni sono molto abbondanti, se volete assaggiare più gusti vi consiglio le mezze porzioni che in due vanno benissimo.
PS Se volete fermarvi qui in barca ve lo consioglio, con un 43 piedi si paga solo 18 euro al giorno!

12 Maggio Cadiz-Malaga (Spagna)
Ci tocca abbandonare la barca, gli altri restano, ma noi con il volo domattina da Malaga dobbiamo raggiungera da terra... Così ne approfittiamo per partire in mattinata, con calma dopo aver rimesso insieme i pezzi nelle borse, prendiamo un taxi fino alla stazione e poi ci prendiamo il treno per Malaga (con cambio). Arriviamo verso le 16, caldo e le borse sono pesanti, ci avviciniamo al centro e cerchiamo il primo hotel vicino alla metro (abbiamo visto che l'aeroporto è sulla linea e a poche fermate), così non badiamo a spese (sic sic) e spendendo ben 90 euro per una doppia abbiamo una camera!
Posiamo le borse e partiamo alla scoperta di Malaga. Devo dire carina pure Malaga, riusciamo a girare tutto il centro, evitando il mare, tanto in questi giorni ne abbiamo visto abbastanza!
Torniamo per prendere una maglia e fare posare i libri comprati e si riparte verso i ristorantini addocchiati duranti il giro, devo dire che scelta ce n'è, anche qui sembra che la cosa più importante sia mettere qualcosa sotto ai denti, o bere una birra.
Alla fine optiamo per Pepa y Pepe, anche questa una cervezeria-marisqueria ma oggi ci tratteniamo prendendo solo delle mezze porzioni, alla fine il conto comprende: polpo, calamares, tortita de camarones e insaladilla de pimientos asado, 4 birre per un totale di 18 euro in due, non male, ora capisco perché un tavolo libero non resiste per più di 30 secondi e pensare che oggi è solo giovedì!
Ora con la panza piena possiamo dormire per la prima volta su un letto vero e incredibilmente fermo!

13 Maggio Malaga-Malpensa
Già... Malpensa, sembra incredibile ma è già finita, come al solito mi sembra sempre troppo poco il tempo per stare in giro. Alla fine un asettimana in Oceano è volata come tutto il suo contorno che comunque è stato decisamente bello e divertente... Lisbona, Azzorre, Lagos, Cadiz e Malaga non mi sembra poco. Ma ormai quella che vedo sotto all'aereo è la ben conosciuta pista di Malpensa che mi accoglie con i suoi 34 gradi...

Grazie a Sailactivity che come sempre mi permette di vivere queste esperienze incredibili in barca, ma anche dei bellissimi momenti di vita.
www.sailactivity.com

Portogallo

Non mi era mai successo di avere un biglietto aereo tra le mani... e di rinunciare. Stavolta è andata così, e non uno ma per due viaggi... Si, perché le mie destinazioni erano un pochino calde e quindi nada. Bé visto il motivo per cui la gente insorge sono contenta per loro se riescono a trovare un po' di "libertà". Però ammetto che a me dispiace aver perso l'occasione.
Con queste premesse mi ritrovo 4 giorni prima di partire per il Marocco la bella notizia sui giornali che anche lì hanno manifestato e che hanno dato fuoco ad una banca. E cosa fai?
Cercare un'altro viaggio, un'altra meta... mica facile, inizio a girare su tutti i siti dei voli low-cost, controllo scali, città, orari, temperature... ma nulla che assomigli al Marocco. Avevamo voglia di caldo, le città belle e disponibili hanno invece temperature gelide.
-E se andiamo da mia sorella a Lisbona?-
Direi ottima idea, in realtà era una delle mete che avevo pensato, ma poi mi sono detta -cavolo, l'avrà già vista 1000 volte, forse non ne ha voglia-, invece dopo un giorno di telefonate, internet, ci troviamo con un biglietto per Lisbona tra le mani. E non è stato facile, i voli della TAP mi chiudevano prima che riuscissi a prenotare, alla fine siamo partiti con il solito Easyjet, e devo dire perfetto orario e molto gentili (Milano Malpensa-Lisbona: 112 euro A/R).

Lisbona
L'arrivo non è male, mi aveva preparato al fatto che tutte le volte che scende a Lisbona, il viaggio è improntato sul cibo... e infatti, appena viene a prenderci sua sorella, la prima domanda è: -dove andiamo a mangiare?-. È giusto l'ora di cena.
Bene! La prima razione di pesce atlantico è andata.
Ora si gira, dedichiamo 2 giorni a Lisbona, avere una persona che già conosce la città devo dire che serve, andiamo spediti a vedere le cose "migliori", anche se a noi piace perdeci... e quindi spesso ci ritroviamo in posti non turistici, in mezzo ai portoghesi, a mangiare nelle Tasche...


Il primo giorno lo dedichiamo al giro del centro e al Bairro Alto, saliamo e scendiamo, arriviamo al Tejo e torniamo sù per altre vie. Ovviamente passeggiamo tra Rossio, Praça da Figueira, Praça dos Restauradores, Praça do Comércio, salendo poi al Bairro Alto, la Igreja do Carmo, i palazzi piastrellati...


Ovviamente abbiamo assaggiato l'immancabile bacalhau nelle onnipresenti tasche!
Secondo giorno partenza per il Mercado da Ribeira, anche se non era molto affollato, pensavo di vedere più gente e più banchetti, impressionanti per noi le pescherie, con pesci mai visti, o di dimensioni che non esistono da noi, direi proporzionati al loro mare (anzi... all'oceano!). Ci perdiamo nelle vetrine sul porto, di certo non per turisti, ma per marinai... piene di cime, ancore, bozzelli, quindi bellissimi!


Proseguiamo verso il quartiere di Alfama, devo dire la mia zona preferita. Oggi è sabato e c'è la Feira da Ladra, quindi si torna a salire, passando sotto la cattedrale della Sé, proseguiamo verso il Miradouro de Santa Luzia, la Igreja da Graça e arriviamo ala Feira, dove i portoghesi possono mettere sui loro tappezzi tutti gli oggetti vecchi e venderli, ci sono bambini con i loro giochi vicino alla mamma che vuole svuotare la casa dalle vecchie robe, alcuni "aritigiani", i venditori delle piastrelle. Il loro mercatino delle pulci.

Ci perdiamo in discesa nei vicoli, con ovviamente una pausa per mangiare il bacalhao... e arriviamo fino alla stazione di Apolonia.
Cambiamo zona, attraversiamo tutta la città con il bus fino a Belem.
Per poter viaggiare sulle linee cittadine di metro, treni e bus, bisogna procurarsi la Card dei trasporti, che può essere anche ricaricata (e meno male visto che se nò si paga ogni volta!), sui bus invece è possibile con il sovraprezzo fare il biglietto direttamente sopra.
Belem è una parte "separata" da Lisbona, è dove partivano le caravelle verso le scoperte... Molto verde rispetto al centro, troneggia il Mosteiro dos Jerónimos (occhio che chiude alle 17, pure il sabato...), difficile sbagliare fermata! Davanti si trova la Plaça do Império e appena oltre il Tejo. Allontanandosi ancora verso l'oceano si possono vedere, lungo la passeggiata mare, il nuovo Monumento alle Scoperte (dedicato ovviamente ai marinai, mecenate e scopritori) e la decisamente più antica Torre de Bélem, punto di partenza per i naviganti.

Anche oggi arriva l'ora di cena... e domani si partirà per il nord.

Porto
Verso il Nord! E anche qui devo ammettere la mia ignoranza, pensavo fosse sull'oceano, invece no, come Lisbona si trova poco all'interno, sulla riva del fiume Douro.
Ci arriviamo con 3 ore di treno da Lisbona (anzi da Villa Franca Xira, costo di 19.50 euro), e cosa incredibile per un viaggiatore italiano, il treno era pulito e, soprattutto, in orario!


Si arriva alla stazione, decisamente il posto non è turistico ma popolare, in contrasto con la parte moderna della stazione. Il centro non è lontano, ma neanche troppo vicino ma la nostra voglia di camminare ovviamente ci porta a inoltrarci lungo le strade e arrivare piano piano al centro. Ancora più economica della capitale (togliendo i locali lungo la passegiata del Douro), riusciamo a pranzare con ben 5 euro a testa in una tasca decisamente locale (zupa+cozido di Portugal+birra+caffé in porzioni abbondanti!), eravamo gli unici stranieri in mezzo ai vecchi del quartiere. Per dormire spendiamo 32 euro per una camera con bagno, piccola e dignitosa, tv e colazione a buffet ricca (Hotel Puninsular***, Rua Sá da Bandeira 21). Più difficile trovare un ristorante per la sera, l'unico sul nostro pellegrinare alla fine era pieno di gente!


Piena di chiese (molto bello da visitare il Claustros della Catedral dio Porto, 3 euro meritati) e ottimi punti panoramici, si sente la differenza, anche nei colori, non più il bianco calcare del sud, ma il granito più scuro, più verde, case più basse, paesaggio più a dimensione d'uomo. È una città da camminare, da vivere lungo i vicoli, dove si incontrano ancora quartieri decisamente poveri, i vecchi appoggiati al balcone a guardare il movimento in strada, i panni stesi lungo le vie. Da visitare anche il mercato.


Passeggiare lungo il fiume è molto rilassante, sarà il cielo pulito, limpido, la temperatura idilliaca, la gente tranquilla... e poi oggi è domenica e quindi tutti a fare le vasche.
Appena oltre il ponte, il quartiere cambia e diventa popolare, dove si può ancora ballare a bordo strada al suono di un piano.


Sulla parte opposta del fiume si vedono tutti i tetti delle vecchie fabbriche del porto, alcune ancora in uso, o visitabili. Non si può non assaporarlo, ottimo direi. E se cercate le specialità dovete provare la Francesinha.

Peniche
Si torna verso "casa", e decidiamo di andare a vedere l'oceano, alla fine non è un paese marino, da Lisbona andando a nord, sia in treno che in macchina, non si vede quasi mai il mare. Che strano. Così partiamo verso la penisola dove sorge Peniche. Arrivando dall'autostrada non rende un granché, si arriva per primo lungo i viali dei nuovi palazzi, delle costruzioni tirate su per il surf. Ma poi, sul mare, c'è il vecchio paese, piccolo con case basse, vicoli, bianco e colori e soprattutto l'oceano.


Assaporiamo l'odore del mare sulla scogliera come lucertole al sole. Guardiamo i pescherecci che armeggiamo, che si allontano, che rientrano. I pescatori con le loro lunghe canne. Sentiamo il vento, anche se da questo lato siamo riparati. L'oceano non è il nostro mare, si vede, si sente la sua potenza, il suo respiro cambia, sale e scende lentamente, ma si muove, sa' di cose lontane.
Di fronte ci appaiono alcune isolette (Berlenga), ma in questa stagione non ci sono traghetti che ti portano a visitarle. Ci consoliamo mangiando! Molte Pastelerie e pochi ristoranti, alla fine troviamo il posto per noi, riparato all'interno di un giardino pranziamo fuori, scaldandoci a questa luce davvero penetrante. Proviamo ad aggirare a piedi il promontorio, e si sente il vento, il mare cambia, ma è troppo lontano fare il giro completo. Prendiamo la macchina e andiamo fino al vicino paese di Baleal, si arriva in un posteggio con la macchina, una stradina ricoperta di sabbia tra le due spiagge battute dal vento porta al vecchio paese; solo due strade, qualche surfista in vacanza e poco altro, solo le spiagge lunghissime, il vento e il mare.
Sulla strada del ritorno cerchiamo una litoranea che invece non c'è, i paesi sono tutti a qualche chilometro, ci sono solo le strade che portano sulle spiagge.

Ultimi due giorni. Li passiamo nei preparativi della loro partenza per il Marocco (invidia!), a girare nelle campagne intorno alla casa che ci ospita vicino a Trancoso. Cosa strana, non esistono sentieri, non c'è modo di tagliare, solo la strada asfaltata, passiamo Trancoso, Santiago dos Velhos fino alle pale eolica, vediamo la cava, siamo vicini in linea d'aria, ma lontani, bisogna rifare tutto il giro al contrario. Non incontriamo nessuno, pochissimi si muovono a piedi, si vedono solo le nuove costruzioni (brutte secondo me ed enormi) tirate su vicino alle modeste ma belle case di un tempo dei contadini, ora lasciate andare, con con erba sui tetti, quando ci sono ancora.

Se vi capita:
O Fuso
Rua Cândido dos Reis 94, Arruda dos Vinhos
Ristorante rinomato, specialietà carne e baccalà. La carne è quella bisteccona che dalle nostre parti manco esiste, noi ne abbiamo mangiato una in 3... a detta loro ultimamente è peggiorato, ma la carne non era male. Noi abbiamo mangiato una bisteccona per 3, patate, verdure, insalata di contorno, 2 liquori e 2 caffé per un totale di 63 euro.

Cervejaria Relento
Av. dos Combatentes da Grande Guerra 10, 1495 Oeiras
Ristorante anche questo, non economico (per loro) ma in italia direi che sarebbe costato decisamente di più ed era tutto fresco, qui abbiamo mangiato il famoso zapatero che poi è un granchione e i gamberi dell'Argarve... buonisssssssimi. Direi che la loro specialità sono i crostacei.
116 euro in tre per zapatero, gamberi, 2 bottiglie di vino, caffé.

capodanno in barca...

Già... solo 18 ore a Torino e già torno in liguria, meno male, e a Genova, dove ovviamente mi aspetta la "mia" seconda casa ormai, la barca! Solo 3 giorni visto i non ponti, ma ci accontentiamo.
Arriviamo già venerdì sera, così domani siamo pronti per cambusa e ultimi lavoretti prima di salpare.

31 Dicembre
Genova Marina dell'Aeroporto, la base di SailActivity, e qui ci sono Orion e la sorellina piccola Outsider ad aspettarci, mancano ancora alcuni membri dell'equipaggio, nel mentre una squadra parte per far cambusa, gli altri invece ci raggiungono direttamente a Savona.
E quindi... si accendano i motori, si mollano le cime e via, partiti, bello stare in mezzo al mare, non c'è niente da fare. E poi grande equipaggio direi molto affiatato, per ora su Outsider ci siamo io, Flam e la Ba. Usciamo dal porto e tiriamo su le vele, avendo Voltri davanti ci portiamo avanti e prendiamo già una mano... tanto ci sarà troppo vento. Infatti non smentisce, come sempre si passa dai 3 ai 20 nodi come ridere. Ma non coglie impreparati. Ovviamente "acrobazie" al timone, la solita frase: -Flam cosa faccio?!-. Impassibile come sempre regola le vele...
Arenzano... il vento si spegne, già la magia del "generatore di vento" la deteniene Voltri!
Si accende il motore, si arrotola il fiocco, sperando in un po' di vento a Celle. Intanto il cielo da grigio uniforme inizia a cambiare colore, le nuvole ad aprirsi e dopo Celle ci ritroviamo con i raggi di sole e il vento! Spettacolo!
Si fanno due bordi per far arrivare l'ora dell'apertura del ponte della Darsena di Savona. Non amo Savona, ma la darsena ha il suo fascino, e poi a capodanno fanno sempre gli spettacoli qui in piazzetta, con musica e fuochi.
Parte la gara per lacena, io faccio questo, io faccio l'altro... Alle nove abbiamo la tavola imbandita, Orion è stata presa d'assalto (siamo in 14), ma accogliente com'è c'è un posto per tutti. La voglia di uscire manca, ma alla fine siamo sul pontile, giusto un giro veloce ma stasera fa' freschino e la barca è meglio, e si stappa! Il 2010 è volato e un nuovo anno inizia, bene, lo inizio in barca, spero proprio sia di buon auspicio!
Si rientra, vino, spumante, dolci e chitarra.

1 Gennaio
Sveglia tardi, almeno oggi si dorme! La colazione sarà il nostro pranzo, ci prepariamo per una nuova veleggiata, bisogna iniziare il nuovo hanno non solo in barca, ma andandoci, non stando fermi nei porti! Così si parte, si aggiunge a noi anche Tiz, ora siamo in 4, ma sempre affiati!
Il pallido sole ci ha già abbondanati, ma un pochino di aria almeno c'è. Arriviamo davanti a Varazze con un bel venticello, come sempre Outsider fila liscia e senza problemi con queste ariette! Orion, con il passo più "maestoso" fa' proprio la sua bella figura e poi... il vento gira, ed ecco ci si presenta nella sua migliore forma: SPI! Evvai, finalmente si prova. Anche noi curiosiamo ma è rimasto in banchina, non era previsto. Ci divertiamo a giragli intorno facendo il servizio fotografico. Ma ormai siamo ad Arenzano, si rientra, e la fame si sente (almeno per me!). Apparecchiamo il tavolo con formaggi e mostrada... mmmm... spettacolo! Poi ognuno nelle sue barche e stanze, chi legge, chi dorme, chi si doccia, chi lavora. "Noi" di Outsider ci perdiamo e arriviamo tardi per la cena... ma l'hanno avanzata, bravi... Ci aspettano per il caffé, poi fuori, oggi si riesce a stare in pozzetto a godersi la nottata, la musica arriva, bella, ballereccia, e dal nulla la barca si trasforma, ci si inizia a muovere danzando, aumenta la musica, arrivano le luci intorno al boma, il paterazzo il partner ideale per la danza. Festa spontanea per iniziare il 2011, e che c'è di meglio di una "disco" galleggiante?

2 Gennaio
Finalmete qualche raggio di sole ci crogiola mentre facciamo le lucertole sulla tuga, con la scusa del libro... Colazione, ci si cambia, ci si copre, e si mollano gli ormeggi, oggi poco ci divide dalla meta, ma sempre mare. Incontriamo Miki e Anto che ci vengono incontro con il loro DOD30. Giochiamo davanti alla diga foranea prima del porto. Gli ultimi momenti e poi si arriva.
Porto, arrotola fiocco, ammaina randa, metti i parabordi, lancia le cime... e si ormeggia.
Ultimo pranzo (quasi merenda direi), ultime bottiglie, ultime battute, ultimi abbracci...

Grazie a tutti quelli che c'erano, belle emozioni, belle persone...
Ovviamente il tutto gentilmente offerto da
SailActivity!

5 terre!

Un po' di liguria, ci vuole!
E andiamo dall'altra parte, nel levante. Ovviamente 5 terre, erano annnnnnni che non le frequentavo e devo dire che hanno sempre il loro fascino. Niente da dire, saranno anche turistiche ma sono belle.


Monterosso
In realtà ci sono solo arrivata in treno, e poi partenza a piedi per quella che per me rimane la più bella: Vernazza. Dalla stazione ci avviamo verso la partenza del sentiero che unisce tutti e 5 i paesi delle 5 terre, dopo poco troviamo un bel cartello con la scritta: Sentiero Chiuso. Non ci facciamo scoraggiare, "scavalchiamo" e via, in realtà a parte qualche pietra e terra sul sentiero è tutto assolutamente in ordine, nessun problema. Ci godiamo il panorama ma non il sole che scarseggia in questi giorni, ma comunque la temperatura è mite e si cammina veramente bene.

Vernazza
È la nostra meta x la notte, la mia preferita, e dopo tutti questi anni, capisco il perché, piccina, a picco sul mare, è rimasta uguale. In questi giorni poca gente, solo pochi turisti, e poi chi gira il 28 e 29 dicembre?
Arriviamo sulla piazza che da' sul mare, non abbiamo prenotato, ma passeggiando nei caruggi sono molti i cartelli di affitta camere, proviamo a suonare ad uno affacciato proprio sulla piazzetta, nessuna risposta. Appena a fianco una Trattoria fa' pure da affittacamere, bene, entriamo, una camera doppia ci costa 70 euro (praticamente meno dei B&B che avevo cercato via internet!), accettiamo al volo, così possiamo scaricare i nostri improbabili bagagli: io sto' viaggiando con un computer etc nello zaino e una comoda bosra di sacco con 500 pagine di correzioni per una guida che sto' facendo... la cosa ovviamente più comoda x viaggiare, ma il 30 si lavora e non potevo non portarle!
La ragazza ci conduce fuori dal locale e iniziamo a inoltralci per il paesino, le camere sono sparse in case del paese, arriviamo alla nostra e devo dire anche accogliente, letto comodo, piumino caldo, e una bella doccia con acqua bollente! Quello che ci vuole per rilassarsi un attimo prima dell'aperitivo.
Trattoria Gianni Franzi
Piazza Marconi, 1
Per l'aperitivo scegliamo il "Blue Marlin" (Via Roma, 39) che sembra il più genuino e meno da turisti, infatti non ci sbagliamo, molto simpatici i ragazzi del locale e pure il padrone con cui chiaccheriamo allegramente di viaggi, marocco, musica...
Altro giro per scegliere il ristorante, ma alla fine non andiamo tanto lontani, scegliamo il locale a fianco del bar, e anche qui cadiamo in piedi, direi ottimo rapporto qualità prezzo, e anche qui belle persone, faciamo presto amicizia con il ragazzo che gestisce e serve.
Antica Osteria Il Barretto
Via Roma, 31
Ottimo il minestrone ma anche il polpo con le patate... e poi buono il bianco delle 5 terre! E non perdetevi i dolci...
Si esce e altro giro per digerire e far venire un'ora decente per andare in camera, ma alla fine la voglia di stare fuori vince, così torniamo al Blue Marlin per il digestivo, fare altre chiacchere con i ragazzi e quindi poter andare a dormire soddisfatti!
Certo che essendo così piccola... un campanile vicino c'è! Niente di male, anzi così non perdiamo tempo a dormire e possiamo continuare la nostra passaggiata per le 5 terre.
Indovinate un po' dove siamo andati a far colazione... si, siamo prevedibili, ma per scegliere guardavamo le "focacce" esposte e quella più convincente era proprio la loro!


Si riparte, prossiama destinazione Corniglia, ultimo sguardo a Vernazza dall'alto, anche qui un cartello ci segnala che il sentiero è chiuso, ma noi lo ignoriamo e scavalchiamo pure questo!
Il sentiero in realtà a parte qualche piccola franetta è assolutamente percorribile senza nessun problema.
Bellissimi i "gatti da turista" che troviamo lungo il sentiero, si appostano in luoghi tipici da turista, ti vengono incontro con i loro "miao" ruffiani... ti seguono finché non capiscono che non hai nulla per loro! Fantastici.

Corniglia
Non male neanche Corniglia, e con molti posti interessanti dal punto di vista culinario... poi è quasi mezzogliorno... arriviamo sulla terrazza panoramica, Manarola è lì che ci guarda... abbiamo ancora il pomeriggio davanti e camminare con la panza piena non è il massimo!
- Ma si dai, è lì, un'oretta e ci siamo.-
Così via, scendiamo lungo la scalinata che porta al mare, e continuiamo lungo il sentiero... e no! Anche qui sentiero chiuso... Vabbé si fa' come al solito.
Tutto tranquillo, pure qui solo qulche franetta sul sentiero ma nulla di che, fino a... Azzz! Ma qui è sceso tutto il sentiero x almeno 20m! questa si che è una frana! Eccome!
Ci guardiamo intorno, una traccia sale, controlliamo, si deve salire parecchio perché la frana è proprio grossa, prende un canale che si è ingogliato tutto. Ma proviamo, dai in fondo in montagna ci andiamo, arrampichiamo, riusciremo a vincere anche le fasce, i muretti e la macchio mediterranea...
Diciamo che la lotta al rovo e al fico d'india ha lasciato i suoi segni, ma alla fine, dopo una bella discela lungo le reti paramessi, siamo dall'altra parte, non potevamo fermarci ora!
Però, questa è proprio brutta.
Stiamo per continuare quando vediamo una coppia con un cane che segue le nostre tracce... mmmm il cane mica ce la fa'.
Li avvertiamo ma ormai è troppo tardi e non riescono a tornare indietro, allora li aspettiamo, gli andiamo incontro e suggeriamo i passaggi. Alla fine siamo tutti di quà, anche Mia, il cane.
Felici raggiungiamo la ormai vicinissima Manarola per rifocillarsi. Molto carini i tipi ci offrono pure il pranzo solo perché siamo stati con loro e li abbiamo "guidati".
L'idea è di tornare verso le nostre case... ma ormai arrivati fino a qui, -Ci vuole pochissimo per arrivare a Riomaggiore- e il sentiero è pure aperto.
Perché no?
Dai allora continuiamo con loro fino alla fine delle 5 terre.
Partiamo per il Sentiero dell'Amore (effettivamente aperto e piastrellato, qui nessun problema di passaggi "spinosi"!), e... non ci posso credere, non è che ci sono dei lucchetti, ma ce ne sono a migliaia, ovunque, sulle grate, sulle panchine, sulle reti paramassi... mai vista una cosa del genere!



Raggiunta Riomaggiore... Ora è proprio finita, tempo di tornare... al lavoro, arriviamo giusti in stazione mentre arriva un treno diretto a Torino, la mia meta lavorativa. E quindi via, lungo i binari, e lascio indietro la liguria, ma solo per poco!